L’ambasciatore Usa in Italia dal 1993-97, Richard Batholomew , prima di morire in un’intervista ha dichiarato di essere “intervenuto per spezzare il legame tra gli Stati Uniti e Mani Pulite”, tenuto tramite l’ex console americano a Milano, Peter Semler. Il quale, a sua volta, ha rivelato che si era visto varie volte con Di Pietro quando l’attuale leader dell’Idv era pm a Milano e che questi lo informava sulle inchieste. Ebbene, pensavamo di sapere tutto (o quasi) su quel periodo, invece queste rivelazioni dicono che non si sapeva nulla (o quasi), che in Italia c’era sì corruzione ma s’intuisce che c’era una regia che guidava e indirizzava e magari sceglieva chi e come colpire.
Gerardo D’Ambrosio, attuale senatore del Pd, in un’intervista a La Stampa all’indomani di queste notizie, ha manifestato tutto il suo stupore, dicendo in pratica che lui era coordinatore del pool e non ne sapeva nulla di questi “contatti” e aggiunge: “Noi magistrati dovevamo andare avanti per la nostra strada senza certo rendere conto a diplomatici stranieri”. Lasciamo stare se anche D’Ambrosio, in quei mesi, aveva frequenti contatti con Luciano Violante, ex pm e allora responsabile giustizia del Pci-Pds, come venne ammesso dallo stesso Violante, ciò che la dice lunga sia sulla fuga delle notizie, sia sulle soffiate sulle inchieste. A parte questo, bisogna chiedersi perché l’ambasciatore mise fine a quel “legame”. Lui stesso ammette che “nell’intento di combattere la corruzione politica dilagante (Mani Pulite) era andato ben oltre, violando sistematicamente i diritti di difesa degli imputati in maniera inaccettabile in una democrazia”. L’Italia, allora, con le inchieste stava implodendo e questo rischiava di creare instabilità nel Mediterraneo. Qualcuno, come Rino Formica, allora braccio destro di Craxi, ha detto che gli americani puntavano su uomini che dessero loro affidamento. Non a caso, poi, nel 1998-99, per la guerra in Serbia ebbero bisogno di una pedina come D’Alema, portato al governo da Cossiga, per mandare dalle basi italiane gli aerei Nato a bombardare quella regione senza avere grosse reazioni di protesta. Dunque le inchieste di Mani Pulite furono in qualche modo orientate. L’ambasciatore prese le distanze, par di capire, solo quando ad essere oggetto delle attenzioni della Procura di Milano fu Berlusconi, appena eletto presidente del Consiglio nel 1994 battendo la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto. Come si sa, Berlusconi fu assolto, ma solo dieci anni dopo. Perché dunque solo allora l’ambasciatore intervenne? Si dirà che venne in Italia solo nel 1993, ma questo non fa che avallare l’ipotesi (solo un’ipotesi?) di una regia politico-giudiziaria. Di Pietro era andato più volte negli Usa e si sa che la Cia era a conoscenza della corruzione
Di Pietro, all’improvviso, alcuni mesi dopo si dimise dalla magistratura. Non ha mai detto davvero perché, ma ora diventa più chiaro. Forse divennero noti in Procura le sue frequentazioni e le sue informazioni a dei diplomatici stranieri sulle inchieste e l’allora capo della Procura, Antonio Borrelli, che non ha mai parlato di quest’argomento ma che ad un certo punto prese le distanze da Di Pietro, lo mise di fronte alle sue responsabilità: o ti dimetti o, quando diventeranno pubbliche le tue frequentazioni, succederà il finimondo e le inchieste saranno delegittimate. Non va dimenticato che ledere i diritti della difesa degli imputati e rivelare segreti è contro la legge e la Costituzione, è reato. Ma c’è di più: in quegli anni circolò un documento, una specie di proclama, sottoscritto da alcuni magistrati del pool, che inneggiava ad un fantomatico governo delle toghe, necessario per spazzare via la corruzione. Quel documento, anni dopo, fu anche pubblicato sulla stampa nazionale, ma ad esso e alle sue tesi farneticanti non fu mai data adeguata importanza. Invece ne ha, per i risvolti politico-giudiziari che in esso sono adombrati.
Sono davvero tanti gl’interrogativi su quel periodo. Molti personaggi sono stati condannati, altri, invece, misteriosamente, usciti fuori dalle inchieste. Ora, per la storia, su quegli avvenimenti e sui loro segreti forse si è aperta una piccola finestra, anche se pensiamo che verrà presto richiusa.