Obama: “Più morti per armi che per terrorismo”
La violenza provocata dall’eccessiva diffusione di armi in America uccide più del terrorismo. Così Barack Obama, in un’intervista televisiva con l’Abc, ha commentato la sparatoria avvenuta in Virginia, dove due giornalisti televisivi sono stati uccisi in diretta televisiva da un loro ex collega che poi, dopo essere stato braccato per ore dalla polizia, si è suicidato. Si è trattato di un vero e proprio ‘omicidio in diretta’ perché Flanagan, un afroamericano di 41 anni, ex reporter di Wdbj7 e di altre tv locali con un curriculum professionale piuttosto difficile, ha realizzato e pubblicato online un video dell’omicidio, nel quale in primo piano si vede la pistola esplodere i colpi mortali che raggiungono i due reporter intenti a fare un’intervista in strada. Pochi minuti dopo, tuttavia i siti hanno sospeso l’account di Flanagan e rimosso i post.
“Mi si spezza il cuore ogni volta che leggo o sento di questi incidenti – ha detto il presidente – quello che noi sappiamo è che il numero di persone che muoiono in violenze collegate alla diffusione delle armi in questo Paese supera nettamente quelle provocate dal terrorismo”.
A Flanagan era stato chiesto di rivolgersi a un medico – Intanto emergono nuovi particolari su Vester Flanagan, l’ex reporter che ieri ha ucciso i due giornalisti. Secondo quanto rivela il ‘Guardian’, prima di essere licenziato aveva ricevuto una lettera dei vertici dell’emittente Wdbj7 in cui, facendo riferimento alle lamentele dei colleghi per i suoi accessi d’ira, gli veniva chiesto di rivolgersi a un medico. Il ‘Guardian’ precisa di aver ottenuto la copia dei messaggi inviati dall’allora direttore dell’emittente Dan Dennison al reporter e ai suoi superiori.
“Questa è una richiesta che deve essere rispettata, pena l’interruzione del contratto di lavoro”, scriveva il 30 luglio Dennison nella lettera di richiamo a Flanagan per “gli scoppi d’ira” contro i colleghi, il “linguaggio violento e l’atteggiamento aggressivo” tenuto sul lavoro. Ma già nel maggio di quell’anno – due mesi dopo che Flanagan, che sullo schermo usava lo pseudonimo Bryce Williams, era stato assunto – Dennison avvertiva il giornalista del fatto che il suo comportamento in diverse occasioni aveva “fatto sentire i colleghi a disagio o minacciati”.
Gli avvisi non ottennero i risultati sperati se alla fine di dicembre dello stesso anno, il direttore, in una mail a colleghi, raccontava di aver dato al giornalista l’ultima possibilità di salvare il suo lavoro. “Non sono sicuro su come andrà a finire” scriveva il direttore che tre mesi dopo licenziò Flanagan. Nella lettera di licenziamento si citano come motivazioni “un rendimento non soddisfacente sul lavoro e l’incapacità di lavorare in squadra”. In particolare nei suoi memo Dennison sottolinea come il reporter avesse problemi in particolare con i cameramen con cui usciva per realizzare i servizi, “interpretando male le loro azioni e considerandole attacchi personali”. A luglio il capo redattore di Flanagan definiva “inaccettabile” il suo comportamento con i colleghi, sottolineando che l’area che andava migliorata “immediatamente era quella dei rapporti con i cameramen”.
Walmart sospende vendita di armi d’assalto. L’uccisione dei due giornalisti in Virginia ha fatto di nuovo accendere il dibattito negli Stati Uniti sul controllo delle vendite delle armi e Walmart, la catena di ipermercati americana, ha annunciato che sospenderà la vendita di armi d’assalto, semi automatiche o con caricatori con più di sette pallottole. Il direttore delle comunicazioni di WalMart, Kory Lundberg, ha comunque sottolineato che la politica non c’entra niente con una decisione che è stata presa solo per motivi commerciali, si legge su BearingArms.com. Il sito pro armi spiega che il gigante della vendita al dettaglio americano, di fronte a un calo delle vendite di questo tipo di armi, preferisce sostituirle con altre “armi per attività sportive e di caccia come pistole e fucili sulla base delle richieste dei clienti”.
Adnkronos