Il leader di Sel, Nichi Vendola, si è detto “pronto a sciogliere” il proprio gruppo parlamentare per formarne “uno nuovo più grande”
Il segretario di Sinistra, ecologia e libertà ne ha parlato a Napoli presentando alla stampa il candidato alla Regione Campania del suo partito, Salvatore Vozza. “Le piazze sindacali, come quella di oggi – ha spiegato riferendosi allo sciopero contro la riforma della scuola – rappresentano una opposizione reale alle scelte di destra del governo Renzi e questa opposizione sociale ha bisogno di una sponda politica”.
“Sel ha tanta buona volontà ma è troppo piccola per reggere sulle proprie spalle l’impatto di questo popolo che viene ogni giorno umiliato, perché le scelte del governo Renzi umiliano”, ha poi dichiarato Vendola. “Sono pronto a mettere insieme tutte le forze che pensano che la parola sinistra non debba essere messa in archivio e non debba essere una bolla di sapone. Io – ha aggiunto – faccio questa offerta, non ho alcuna gelosia di partito. Un partito funziona se è un lievito per far crescere cose più grandi. Facciamo le elezioni regionali e dopo tiriamo la rete e vediamo che cosa riusciamo a fare. Abbiamo bisogno – ha concluso Vendola – di movimentare la scena perché questa puzza di autoritarismo che proclama Palazzo Chigi è insopportabile”.
Dal suo blog, Pippo Civati, chiede: “riusciamo a promuovere dai nostri diversi punti di vista una mobilitazione referendaria che tocchi alcuni temi nevralgici della politica attuale e restituisca sovranità alle cittadine e ai cittadini?”. E aggiunge: “si tratta della stessa domanda che sto rivolgendo, in questi giorni, agli altri soggetti più dichiaratamente politici. Sarebbe straordinario discuterne e far maturare nel Paese sentimenti e ragioni diverse da quelli che offre attualmente la politica. La domanda c’è: c’è quella sociale e c’è quella politica. Pensiamoci”.
Già all’indomani dall’esito delle elezioni amministrative, Vendola aveva detto che “bisogna andare oltre le esperienze politiche della sinistra e costruire entro l’autunno uno spazio nuovo”, sottolineando la necessità di costruire una sinistra che non sia più “divisa e frammentaria”, che “non sia la sinistra radicale ma il soggetto del cambiamento che si oppone all’agenda di Matteo Renzi con un’agenda alternativa e competitiva”. Vendola poi ha sgombrato subito il campo: “Non parliamo della somma algebrica di alcuni cespugli ma di una grande operazione”, per questo scopo il leader di Sel ribadisce di essere “disponibile a fare un passo indietro sulla leadership” per dare spazio ad altri, a giovani, “a donne”, sottolineando però che “abbiamo bisogno di liberarci dalla sindrome del leader, ciò che ci chiede il mondo è esattamente il contrario del leader carismatico”. La coalizione sociale di Landini è un interlocutore per questo progetto? “Noi siamo nell’atteggiamento di ascolto e di interesse verso il lavoro che Landini sta svolgendo”.