Taglio fino a 4 volte dei costi roaming per chi viaggia in un paese Ue
Lo scorso ottobre la plenaria del Parlamento europeo ha approvato l’accordo con il Consiglio Ue sulle nuove norme legislative che aboliranno entro due anni e mezzo i costi aggiuntivi per le comunicazioni in roaming nella telefonia mobile.
Le tariffe roaming saranno vietate nell’Ue (e nei paesi dello Spazio economico europeo) a partire dal 15 giugno 2017 per le chiamate, per l’invio di messaggi di testo e per l’utilizzo di internet tramite dispositivi mobili.
Queste nuove regole sono il risultato di una lunga battaglia, cominciata sotto la commissaria Viviane Reding, poi continuata con Neelie Kroes. “Sono stati ascoltati i cittadini europei”, ha dichiarato, secondo Ansa, il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato unico digitale Andrus Ansip.
Sempre secondo Ansa, il regolamento che vigeva dal 2012, e che ha tagliato i prezzi l’ultima volta nel 2014, prevedeva sovra-costi di 19 centesimi per le chiamate, 6 per gli sms e 20 per i dati. La Commissione Ue ha iniziato nel 2007 la battaglia contro le bollette telefoniche stratosferiche di cui molti sono stati vittime viaggiando all’estero, e da allora i costi sono stati ridotti dell’80%.
Primi cambiamenti da subito
A partire dal 30 aprile scorso intanto i costi saranno ridotti, infatti, le chiamate, gli sms e il traffico dati saranno effettuati alla propria tariffa più un massimo rispettivamente di 5 centesimi, 2 centesimi e 5 centesimi (Iva esclusa).
Attenzione non vale per gli abbonamenti svizzeri!
Le nuove regole valgono anche per i cittadini europei che viaggiano in Svizzera, infatti, non pagheranno nel nostro paese un aumento se usano il proprio telefono. Però questo non vale al contrario: non facendo parte dell’Unione europea, la nuova regolamentazione delle tariffe roaming non vale per chi ha un abbonamento svizzero. Gli svizzeri continueranno, quindi, a pagare i costi per il roaming, anzi, con queste riduzioni, le differenze dei prezzi aumentano ancora.
Già nel 2011 la rivista K-Tipp aveva lanciato una petizione contro le tariffe esagerate che gli svizzeri pagano per il roaming, calcolando che dal 2009 “per colpa di tariffe esagerate gli svizzeri hanno pagato quasi 4 miliardi di franchi di troppo all’estero”.
Il K-Tipp è l’autore dell’iniziativa popolare “Pro Service Public”, in votazione il prossimo 5 giugno, e ha osservato e pubblicato diversi casi negli ultimi anni in cui gli svizzeri diventavano vittime di tariffe esagerate per il roaming. Così nel 2013 ad esempio ha raccontato la storia di un ragazzo 14enne di Zurigo, che passando le vacanze in Croazia usava il suo cellulare per navigare su internet. “Tornato in Svizzera lo shock: perché la Orange chiedeva 12’487.60 per l’uso del cellulare”, ha scritto allora il K-Tipp.
Il roaming
Chi usa il cellulare all’estero rischia di cadere nella trappola del roaming, così è chiamato l’insieme delle procedure che permette agli utenti mobili di collegarsi tra loro utilizzando anche una rete (ad esempio estera) non di loro proprietà dietro una quota di pagamento all’altro operatore.
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Foto: Ansa