Incontro tra Meloni, Salvini e Tajani: presentata proposta di legge su terzo mandato dei governatori da Lega
È stata annunciata come un vertice tra i tre maggiori esponenti dei partiti di maggioranza, ma arriva quasi immediatamente la correzione che ridimensione l’evento: nessun vertice a tre, ma semplicemente una riunione allargata, come precisano le fonti di Palazzo Chigi. Insieme a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, infatti, erano presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il responsabile dell’Interno Matteo Piantedosi.
Secondo quanto trapelato, l’incontro doveva fare il punto sul dossier migranti – il tasto dolente che la Premier ha esposto durante l’ultima conferenza stampa – invece altri argomenti hanno padroneggiato, uno in particolare perché mette in difficoltà la solidità della maggioranza. La Lega, infatti ha intenzione di avanzare la proposta di legge del terzo mandato per i governatori e la cosa non sembra essere accolta con letizia dagli alleati di governo. La proposta di legge in questione andrebbe a modificare la legge del 2004 con la quale si fissava a due il numero massimo di mandati consecutivi per i presidenti di Regione “al fine di valorizzare il lavoro svolto dai governatori – si legge – e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati”. Lo sguardo ricade immediatamente al leghista Luca Zaia, il governatore veneto che terminerebbe il suo secondo mandato nel 2025 e che attraverso questa nuova proposta di legge potrebbe “valorizzare il lavoro svolto” mentre si lascerebbe ai cittadini “la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati, in linea con il sistema democratico che contraddistingue il nostro Paese”.
La mossa però non sembra essere andata a genio a FdI e FI, l’argomento era già stato toccato da Meloni durante la conferenza stampa slittata ad inizio anno quando, rispondendo ad una domanda, la Premier sposta la decisione nelle mani del Parlamento: “Sul terzo mandato io personalmente ravviso pro e contro, sono abbastanza laica su questa materia per quello che riguarda il merito; per quello che riguarda il metodo, però, penso che sarebbe corretto che un’iniziativa di questo tipo venisse presa dal Parlamento più che dal governo, sinceramente. Quindi, se il Parlamento intende prendere un’iniziativa di questo tipo per il terzo mandato, sindaci, presidenti di regione, chiaramente io ne parlerò col mio partito di riferimento e prenderemo la nostra posizione. Non credo che sarebbe una buona iniziativa farlo dal governo”.
Più diretto è Tajani, non a caso da tempo si vocifera che FI sia interessato al Veneto dopo Zaia, tanto da bocciare l’ipotesi avanzata dalla Lega: “Anche nelle più grandi democrazie come gli Usa – ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri – c’è un limite ai mandati. Credo si debba riflettere su questo. Il presidente di regione ha molto potere, forse più di tutti, sul controllo del territorio. Le leggi non si fanno su Zaia o Emiliano”.
Oltre al Veneto, anche la Sardegna si configura come terreno di scontro interno della maggioranza per la scelta del candidato del centrodestra alle regionali del 2024. Infatti, mentre la Lega supporta il governatore uscente Christian Solinas, FdI propone il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.
Redazione La Pagina