Quando la lotta per il titolo mondiale piloti si è fatta dura e decisiva, la Ferrari ha steccato. Negli ultimi due gran premi ha sperperato due possibili vittorie non sfruttando la superiorità sulle Mercedes e invece di assestare il colpo del ko a Hamilton, dopo Sepang Vettel si trova a -34 punti dal rivale. Non è stata solo sfortuna, ma anche demeriti della Ferrari: a Singapore il pasticcio dei piloti dopo la partenza e a Sepang i problemi di affidabilità (guasti inspiegabili al motore) che non hanno permesso a Vettel di fare le qualifiche e a Raikkonen neanche di partire in gara. A cinque gare dal termine il mondiale è compromesso, resta solo la matematica, ma sarà un’impresa la rimonta, nonostante la grande prestazione di Vettel a Sepang salito dalla ventesima posizione fino alla quarta, sulla macchina più veloce in pista per lunghi tratti della gara. La strategia Ferrari stava portando a casa anche il terzo posto, ma le supersoffici di Vettel hanno perso il loro vantaggio a cinque giri dal termine e Ricciardo ha difeso il podio senza affanni. La prestazione del tedesco sarà forse inutile ai fini del titolo, almeno questo dettaglio positivo del fine settimana disastroso in Malesia tiene accesso un lumicino di speranza per il mondiale. Vettel avrà un piccolo vantaggio nell’affrontare le ultime gare con il quinto motore nuovo, avendo già incassato le posizioni di penalità in Malesia senza conseguenze negative, poiché partiva già ultimo. Premettendo che l’incidente inspiegabile con Stroll durante il giro d’onore non abbia danneggiato il motore o il cambio o altre parti della sua Sf70H, perché gli eviterebbero penalità, se dovesse sostiturli. In Giappone, il prossimo fine settimana, Vettel avrà una situazione più chiara sulle possibilità di vincere il mondiale. La gara di Sepang è stata vinta con merito dal belga Verstappen su Red Bull, alla quale vanno fatti i complimenti per i progressi fatti in questo mondiale. La sua seconda vittoria in carriera è la conferma del talento di questo 20enne (compiuti sabato) che ha tutte le credenziali per diventare un campione in Formula 1. Sembra che abbia messo da parte anche i suoi impeti di agonismo aggressivo. Alla partenza è rimasto tranquillo e ha atteso il quarto giro per affondare l’attacco a un Hamilton in difficoltà: sorpasso da navigato e prima posizione che non ha più mollato dominando la gara, facendo anche un favore a Vettel. Molto saggio Hamilton che non ha posto resistenza nel duello evitando inutili rischi e gareggiando in modalità “sul sicuro” accettando l’inferiorità sulla Red Bull. Comportamento che Vettel invece non ha scelto a Singapore lasciando probabili 25 punti.
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