Con il centro sociale per anziani “Centro la bella età” a Berna, il 18 gennaio 2016 sarà inaugurata una nuova struttura con lo scopo di combattere l’isolamento dell’anziano. Ecco cosa ci ha raccontato il Presidente del Comitato Cittadino di Berna e Regione e dei Maestri del Lavoro, Leonardo La Nave, che ha realizzato questo progetto pilota, con l’augurio che possa presto diffondersi in tutta la Svizzera
Ci presenti in breve il progetto “CENTRO LA BELLA ETÀ”…
Si tratta di un centro diurno, un punto d’incontro giornaliero come strumento essenziale per attuare concretamente progetti e combattere il disimpegno e l’isolamento dell’anziano. Il centro diurno favorisce lo sviluppo di nuove relazioni ed amicizie e offre agli anziani occasioni di occupare il tempo libero in attività stimolanti, creatività, fantasia, capacità ed esperienze di vita professionali.
Retto unicamente sulle esperienze e le prestazioni volontarie dei soci, il Centro costituisce la sede per lo svolgimento di numerose iniziative e il punto organizzativo di attività, tutte programmate per rispondere ai desideri e alle richieste dei soci.
Quali tipi di attività saranno proposte al centro?
Sono previste attività diverse, come conferenze su problemi sociali attuali che interessano particolarmente gli anziani, come anche misure di prevenzione come vaccinazioni, cura dell’alimentazione. Un corso molto interessante è quello di preparazione al pensionamento: molto spesso con il pensionamento si viene sbalzati in un nuovo tenore di vita con attività e abitudini nuove del tutto inusuali. Dedicare tempo alla preparazione al pensionamento, anche solo con un breve momento di riflessione, permette di pianificare questo passaggio.
Certamente sono previste anche attività di divertimento, come pranzi in comune, corsi di lavori manuali o corsi di nuoto, ma anche passeggiate, escursioni etc. Il programma di attività è molto ampio, includerà anche gite, partecipazioni a cori o gruppi teatrali, ma anche una partita a scacchi o a carte.
Quale motivazione l’ha spinta a realizzare questo progetto?
In Svizzera si pensa troppo poco agli anziani, però il numero di persone anziane aumenta, che siano italiani o svizzeri sono molto numerosi, pertanto hanno bisogno di spazi accessibili (locali) tutto il giorno quali punti d’incontro per vincere l’isolamento. Non devono esistere obblighi di care consumazioni, legame politico e religioso o quant’altro. L’idea dei centri diurni, ad onor del vero, non è poi tanto nuova perché simili strutture in Italia sono già in funzione dagli anni ‘70.
La nostra società ha visto negli ultimi decenni mutare profondamente la struttura del nucleo familiare, la durata della vita media e la percezione della cosiddetta TERZA ETÀ. La prima constatazione che spontaneamente viene da fare è che oggi si vive più a lungo e meglio rispetto al passato.
…quindi l’anziano di oggi è più sano, ma sempre più solo…
Sì, lo standard qualitativo si è notevolmente alzato e i nostri anziani sono molto più arzilli e più in forma di quanto non accadeva ai loro coetanei del passato.
Questo fa sì che essi abbiano ancora molte energie e tempo da impiegare per se stessi e per gli altri. Di tutt’altro tono è, invece, la constatazione che essi sono spesso più soli di quanto non accadeva quando la famiglia non era mononucleare e i vecchietti vivevano in casa circondati dall’affetto della compagnia di figli e nipoti. Oggi, infatti, i figli spesso vivono a chilometri di distanza e sono oberati da impegni lavorativi che lasciano loro poco tempo da dedicare alla cura o semplicemente alla compagnia degli anziani genitori.
Quando anche i nipotini si vedono poco, è facile che la solitudine apra la via alla depressione. È lì entra nel gioco il centro diurno, che con giochi e svaghi diventano un fondamentale momento di aggregazione, una occasione per uscire di casa e scambiare due chiacchiere con dei conoscenti oppure per fare amicizie.
Chi può iscriversi?
Tutte le persone di ambo i sessi residenti o domiciliati a Berna e dintorni che abbiano compiuto i 55-60 anni di età come pure tutti i pensionati.
Allo scopo di consentire la massima socializzazione degli anziani, è consentita l’iscrizione al centro del coniuge o del convivente non anziano iscritto con il versamento di una quota minima di partecipazione annua.
Manuela Salamone