Per il periodo 2013-2016 anche il Consiglio nazionale approva il credito di 26 miliardi
La Camera grande si mostra generosa per la formazione, la ricerca e l’innovazione (FRI). Dopo il Consiglio degli stati anche il Nazionale dice sì ad ampia maggioranza (109 voti contro 62) al credito di 26 miliardi che il Consiglio federale aveva presentato alle camere. Per il settore prioritario FRI sono previsti 24 miliardi e 2 miliardi per i fondi nei programmi quadro europei di ricerca. I rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari hanno evidenziato quasi all’unanimità l’importanza degli investimenti della Confederazione in questi settori. Rispetto ai crediti proposti dal Governo, il Nazionale ha chiesto un supplemento di circa 300 milioni di franchi e un aumento lineare del budget. Tutte le formazioni politiche – a eccezione dell’UDC, una parte del PLR e del PPD – hanno votato in favore di questo supplemento complessivo di 300,9 milioni di franchi. Secondo i contrari, con un incremento medio del 3,7 percento, la formazione e la ricerca già beneficiano di un aumento ben superiore alla crescita annua ordinaria degli altri settori.
Per i Politecnici federali il Nazionale prevede un aumento di 103 milioni auspicando che essi ricevano 9.58 miliardi contro i 9.48 previsti dal Governo. Gli obiettivi base nelle università cantonali sono l’ampliamento del livello del dottorato e migliori condizioni per gli assistenti. Per le scuole universitarie professionali si prevedono 2.61 miliardi, 54 milioni più rispetto al Consiglio degli stati. L’obiettivo è di rafforzare il finanziamento base e l’ampliamento della ricerca. Per gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione l’istituto di ricerca del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) avrà 3.92 miliardi (+80 milioni) e la Commissione per la tecnologia e l’innovazione (CTI) 605 milioni (+55). Altri 8 milioni andranno a progetti per la promozione della matematica, informatica, scienze naturali e tecnica. Il dossier ritorna agli Stati.
La maggioranza del Nazionale ha ritenuto insufficienti i crediti richiesti dal Consiglio federale e dalla Camera piccola, sottolineando la differenza tra l’aumento annuo del budget dei Politecnici (2.4 percento) e quello degli studenti, il 6 percento in più. Il supplemento non ha trovato il sostegno dei Consiglieri federali Alain Berset e Johann Schneider-Ammann, che ritengono sufficiente il credito, poiché esso rappresenta il 10 percento del budget della Confederazione. Otto anni fa nel FRI si investivano appena 17 miliardi. Ammann ha anche ammonito che un aumento lineare del budget non permetterà di frenare le spese per il 2013 e 2014. La crescita nominale media annua del 3.7 per cento è una crescita rilevante e deve avvenire nel contesto di un bilancio federale equilibrato.
Il Consiglio federale appoggia il credito sottolineando che “la Svizzera occupa una posizione di spicco nel settore FRI”. Anche uno studio pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) fa emergere che la Svizzera figura tra i pochi Paesi in cui i giovani non hanno visto peggiorare negli ultimi anni le opportunità di formazione e di impiego. I giovani elvetici beneficiano del sistema di tirocinio, un modello che anche altri Paesi vogliono adottare. Anche la quota delle persone con formazione superiore in Svizzera (35 percento) è in media superiore a quella OCSE (30 percento). «Formazione, impiego e benessere sono fattori interconnessi», ha affermato la specialista dell’OCSE Barbara Ischinger.