Cantone di Ticino, regione italiana della Confederazione, ma cuore pulsante del mondo di un cinema senza confini.
Di una arte che diventa il rosso che collega memoria storica e coscienza del presente, con emozioni che possono trasmettere solo le immagini, e grazie a registi sensibili verso realtà sociali che chiedono solo la dignità di essere promosse a patrimonio sociale.
È questo il messaggio dell’opera poliedrica del cineasta svizzero-italiano Villi Hermann, che questa volta presenta una selezione di scatti in bianco e nero realizzati tra il 1970 e il 2010 alla Casa Rotonda di Casserio, nella ticinese val di Blenio, e visitabili sino al prossimo 24 aprile 2022.
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico con la sua Imago Film di Lugano, Villi Hermann si è spesso occupato di tematiche riguardanti la condizione di coloro che la cronaca sembra dimenticare, inclusi anche gli emigrati italiani in terra di Elvezia negli anni del boom economico, ma che proprio grazie alle metafore della settima arte escono dall’ombra per fissarsi nella memoria collettiva.
Accompagnata da un catalogo con testi di Alberto Nessi, Antonio Mariotti e dello stesso Hermann, la esposizione ticinese si apre con tre serie di «immagini di viaggio» che conducono il visitatore in Pakistan, Cina e Indonesia, per poi tornare alle nostre latitudini con tre reportage realizzati alcuni decenni fa in Malcantone e a Chiasso confluiti di recente in altrettanti cortometraggi.
Villi Hermann ha praticato la fotografia fin da giovanissimo, tanto che quest’ultima precede il cinema nel campo delle sue attività creative, come confermano le due immagini allegate a questo articolo:
Karachi, Pakistan – Cinema e venditori ambulanti, 1991 (© www.imagofilm.ch)
e Beride (Malcantone/TI), L’ultima notte di lavoro del panettiere del paese, 1992. (© www.imagofilm.ch).
Dopo avere studiato pittura e disegno alla Scuola d’arte di Lucerna e poi a Krefeld in Germania, Villi Hermann, ricordiamolo, nel 1969 si diploma alla prestigiosa London Film School.
Ma anche la fotografia occupa un posto di rilievo anche nella filmografia di questo regista ticinese.
Ha infatti girato ben cinque pellicole con o su altrettanti fotografi svizzeri, mentre per il suo ultimo trittico di cortometraggi, realizzati durante il lockdown del 2020, Hermann ha «fatto rivivere» digitalmente tre serie di fotografie scattate in Ticino negli anni Settanta-Novanta.
La mostra, curata da Antonio Mariotti per l’Archivio fotografico Roberto Donetta, si puo’ visitare alla Casa Rotonda ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 17 (tranne 25 e 26.12, 1 e 2.1, 16 e 17.4) oppure su appuntamento (tel. 091.8711263). Informazioni: [email protected], www.archiviodonetta.ch.
di Andreas Grandi
Nicoletta Tomei