Una storia per parlare di gender gap, futuro, sogni e passioni a tutti i bambini durante l’incontro organizzato dall’Istituto italiano di Cultura con la Scuola italiana di Zurigo
A primo impatto, con i suoi colori vivi e le buffe immagini che lo animano, non si direbbe, ma il libro per bambini “Viola può fare la musica” è il frutto di un’interessante ricerca, “Women in music. Analisi socio-culturale del gender gap nell’industria musicale”. Si tratta di uno studio ad opera di Alessandra Micalizzi, docente al SAE Institute di Milano, che indaga e mette in evidenza l’esigua presenza femminile nell’industria musicale rispetto a quella maschile. Così, attraverso questo racconto semplice e scorrevole, si tenta di superare quelle discriminazioni di genere che sono presenti nella musica come in tanti ambiti sociali e professionali. Ognuno merita il proprio spazio, soprattutto se conquistato con passione e impegno. Certi preconcetti possono essere superati agendo proprio sulla formazione e sull’educazione dei più piccoli, rendendoli consapevoli delle loro capacità, al di là del genere di appartenenza.
Di questo importante argomento, ma anche di sogni e di passioni, si è parlato all’incontro delle alunne e degli alunni della Scuola italiana di Zurigo con l’autrice Alessandra Micalizzi e l’illustratrice Eveline Bentivegna, che hanno portato la storia di Viola nella città svizzera sul Limmat.
Viola, la protagonista di questo libro, è una bimba curiosa, entusiasta e appassionata. Come tutte le bambine e i bambini della sua età, Viola si fa delle domande, che possono sembrare semplici o ingenue, ma invece sono importanti perché proprio le risposte che riceve costruiscono le basi per il suo futuro.
Con lo stesso entusiasmo della piccola protagonista del libro edito da Homeless Book, i bambini della Scuola italiana di Zurigo hanno accolto l’evento durante il quale hanno ascoltato alcuni estratti del libro direttamente dalla voce dell’autrice, hanno dato sfogo alla loro creatività, hanno “giocato” col suono di alcuni strumenti e soprattutto hanno potuto esporre le loro idee sul tema delle pari opportunità.
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Sulla copertina Viola è ritratta felice col suo strumento mentre si lascia trasportare da una nota musicale. Questo trasporto è lo stesso che deve accompagnare chi segue un sogno come quello di “fare la musica” o qualsiasi altra passione. Seguendo le proprie passioni si può andare lontano, come Viola che è giunta a Zurigo ma chissà dove potrà arrivare!
“Siamo felici di come si sia svolto l’evento, i bambini erano coinvolti e partecipi – commentano l’autrice e l’illustratrice – hanno evidenziato una vivace curiosità per l’argomento e una grande creatività. Ringraziamo di cuore tutte le parti attive che hanno reso possibile questo progetto, a cominciare dal SAE Institute di Milano, la scuola che ci ha ospitato con la disponibilità della dirigente Claudia Curci e delle insegnanti, il presidente dell’Istituto italiano di Cultura, Francesco Ziosi, che ha accolto con molto entusiasmo il progetto sin dall’inizio insieme a Lucia Eichenberger che ci ha seguito fino alla fine”.
Il seminario con i bambini si inserisce all’interno di un progetto più ampio che ha coinvolto anche gli studenti più grandi: il SAE Institute Zurigo ha ospitato un visiting lecture rivolto ai suoi studenti e a quelli di tutto il network per discutere insieme delle principali evidenze della ricerca che sottostà alla favola di Viola e al saggio “Women in creative industries. Il gender gap nell’industria musicale italiana”, edito da Franco Angeli.
Redazione La Pagina
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