Miglior film è “La Pazza gioia” che incassa anche altri premi; importante riconoscimento a “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, premiato come miglior commedia
Si è svolta nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina, la settantesima edizione dei Nastri d’Argento, i premi del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici; un’edizione che registra ancora un trionfo del regista Paolo Virzì, che dopo aver vinto due anni fa con “Il capitale umano”, anche quest’anno si aggiudica uno dei premi più ambiti: è suo infatti il miglior film di questa edizione “La pazza Gioia” , che oltre al premio come miglior film porta a casa anche altri importanti riconoscimenti, come quello per le migliori attrici protagoniste, Valeria Bruni e Micaela Ramazzotti, quello per la sceneggiatura, che Virzì ha scritto insieme a Francesca Archibugi ed infine quello per i costumi di Catia Dottori.
Soddisfazioni anche per il regista Paolo Genovese che con “Perfetti sconosciuti” non si aggiudica solo il Nastro per la miglior commedia ma anche quello collettivo per il cast, composto da Valerio Mastrandrea, Kasia Smutniak, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Alba Rohrwacher, Marco Giallini e Edoardo Leo. E non finisce qui: “Perfetti conosciuti” vince anche il premio Miglior Canzone, consegnato a Fiorella Mannoia. Ironico il regista che dopo sette candidature riesce finalmente a portare l’ambito riconoscimento: “Mi sento un po’ come Leonardo Di Caprio, ovviamente con le debite distanze”, ha infatti dichiarato. Il premio per il miglior esordio va invece a Gabriele Mainetti, che con il suo “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha convinto la giuria del Teatro Antico, magica location dei Nastri la cui madrina quest’anno è stata Matilde Gioli.
Anche “Lo chiamavano Jeeg Robot” non si accontenta di un solo premio e fa il bis con il riconoscimento a Luca Marinelli come miglior attore non protagonista. Film dell’anno del Direttivo del Sindacato Critici è invece “Non esser cattivo”, che si aggiudica anche il Nastro per il sonoro in presa diretta di Angelo Bonanni e per la fotografia di Maurizio Calves, mentre il premio come miglior soggetto dell’anno spetta a “Io e Lei”.
A Stefano Accorsi va il Nastro come miglior attore protagonista in “Veloce come il vento”, che si aggiudica anche il Premio Biraghi alla Rivelazione. Nel corso della cerimonia di premiazione è stato consegnato anche il Premio Manfredi, riconosciuto a Carlo Verdone e Antonio Abanese. Altro riconoscimento importante, il Nastro Europeo, è stato consegnato a Juliette Binoche per “L’attesa” di Piero Messina. Per festeggiare la ricorrenza del settantesimo della manifestazione, il Sindacato ha ideato e consegnato i “Nastri dei 70 anni”: ad aggiudicarseli, tra gli altri, Beppe Fiorello e Massimo Popolizio (per la loro interpretazione di Borsellino e Falcone in “Era d’estate” di Fiorella Infascelli) e Leo Gullotta.
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foto: Ansa