Sandrine Salerno, Magistrato in carica al Dipartimento delle Finanze e degli Alloggi della Città di Ginevra, ha fatto del suo impegno politico un baluardo per la difesa dell’uguaglianza fra i due sessi.
Nata 37 anni fa, da padre siciliano e da madre francese, nel 1999 viene eletta al Consiglio Municipale e, nel 2007, al Consiglio Amministrativo.
In un linguaggio sciolto e convinto, si esprime con la necessaria determinazione, volta a rendere comprensibile la logica dell’umano in materia della solidarietà e della parità dei diritti tra l’uomo e la donna. Nell’intervista che segue, Sandrine Salerno dà una spiegazione precisa delle sue idee in proposito.
L’uguaglianza tra donne e uomini è stato un tema forte della sua campagna elettorale. Come si sono concretizzati i suoi propositi dall’inizio del suo incarico?
Per poter realizzare delle azioni bisogna avere delle risorse. La mia priorità nel 2007-2008 si è concentrata nel nominare tanti progetti in materia di uguaglianza e nel creare una linea finanziaria per dei progetti a favore dell’uguaglianza.
Quali sono i progetti sostenuti nel 2008 ?
Un sostegno finanziario è stato attribuito a l’Emile, che è il più vecchio giornale femminista d’Europa, interamente scritto da giornalisti benevoli. I suoi articoli sono di eccellente qualità. È un elemento importante della considerazione femminista a Ginevra e in Svizzera Romanda e sarebbe un peccato vederlo sparire.
Sono felice che il Dipartimento delle Finanze e degli Alloggi (DFL) ha potuto dare il proprio sostegno. Inoltre, citerei anche il sostegno all’Associazione Lab-elle per il premio assegnato da una giuria infantile a dei libri che partecipano alla promozione dell’uguaglianza nei bambini.
La socializzazione differenziata perpetua l’inegualità tra i sessi. La letteratura è un modo molto efficace per offrire ai bimbi dei modelli che escono dai ruoli tradizionali attribuiti alle ragazze e ai ragazzi e allargano l’orizzonte del possibile.
Quali sono i suoi progetti per il prossimo futuro?
Una giornata annuale di incontri fra l’Amministrazione e le Associazioni femministe e femminili ginevrine è stata messa in piedi. Lo scopo di queste giornate è offrire un quadro nel quale l’Amministrazione possa ascoltare le necessità delle Associazioni attive sul territorio e le soluzioni che propongono. In seguito alla riunione dello scorso anno, un gruppo di lavoro si è impegnato in un progetto di “appartamenti tappe” per le donne in situazioni d’urgenza e precarie. Questo progetto procede bene. Un altro gruppo lavora su un progetto di stage alla Città di Ginevra per delle donne in avvio d’inserzione.
Quest’anno le Associazioni e l’Amministrazione si sono riunite attorno ad un tema “Famiglie monoparentale, fattori di precarietà ”. L’obiettivo è di vedere come la Città può, nei limiti delle sue competenze, rispondere alle domande delle Associazioni che cercano di limitare la precarizzazione delle donne interessate.
Lei ha sovente detto che la Città di Ginevra dovrebbe essere un datore di lavoro modello. Quali sono i miglioramenti da apportare?
È stato fatto un primo studio sull’uguaglianza salariale dal quale risulta che questa è quasi perfetta nella Città di Ginevra.
Adesso si tratta di approfondire questo primo studio che volge ad isolare ed espellere le discriminazioni che, per esempio, si nascondono nella rigidità degli orari di lavoro, nelle condizioni di accesso alla formazione continua etc…
Sulla base di questi elementi, nelle prime settimane del 2009, ho promosso uno studio sulla Città di Ginevra come datore di lavoro. I risultati permetteranno di stabilire una vera politica di uguaglianza nella Città di Ginevra.
Quale importanza ha, a suo parere, la partecipazione delle donne in politica?
Non è perché le donne sono meglio degli uomini o perchè un mondo nelle mani delle donne sarebbe migliore… ma semplicemente perché le donne rappresentano la metà della popolazione della nostra Città e del Mondo, la loro esperienza di vita è differente da quella degli uomini e, a volte, hanno una visione e delle priorità diversa.
Si è dovuto aspettare una Ruth Dreifuss al Consiglio Federale perché le autorità nazionali iniziassero ad interessarsi seriamente al congedo maternità, per esempio.
La ricchezza di una società proviene dalla sua diversità e di questo sono convinta.
E questo principio non riguarda solo le donne, ma anche altri gruppi soggetti a discriminazioni per motivi di salute, per le diverse orientazioni sessualio, ancora, gli anziani, gli immigrati, etc. etc.
Carmelo Vaccaro