Scopriamo i principi dell’orto sinergico
Marzo si avvicina e con il mese primaverile nasce la voglia di ritornare ad avere un maggiore contatto con la natura. Ma se le passeggiate non vi bastano c’è un altro modo per svolgere un’attività salutare all’aperto e soprattutto dare un contributo all’ambiente: diminuiamo l’acquisto di prodotti ortofrutticoli provenienti da serre dall’impatto ambientale importante e avviciniamoci a scoprire le soddisfazioni che potremmo avere coltivando le verdure nell’orto. In Svizzera esistono diverse associazioni di “Gardenfreund” o “Jardinfamilial” che mettono a disposizione piccoli appezzamenti di terreno da affittare per coltivare frutta e verdure per il consumo famigliare. Nei pressi della città di Zurigo, per esempio, ci sono zone dedicate come Oerlikon-Schwamendingen, Susenberg, Wipkingen o Dietikon. A Basilea le zone sono a Baumlihof, hirzbrunnen o Studio, a Bienne, Bruggmoos e Mache…insomma in tanti angoli della Svizzera troviamo questi piccoli o grandi agglomerati di orti con le piccole casette di legno in cui nasce o si tramanda il vecchio e onesto spirito contadino.
Ma come è possibile fare un orto sostenibile e privo di concimi o diserbanti chimici? Semplicemente seguendo le indicazioni del giapponese Masanobu Fukuoka che a partire da fine secolo scorso elaboro’ un metodo di coltivazione innovativo denominato “orto sinergico”. Questa è la forma di coltivazione più naturale in assoluto e si basa su quattro principi derivanti dall’osservazione dello sviluppo spontaneo delle piante in natura. Vediamole:
Il primo punto basilare è che si deve buttare via la zappa. Nessuna lavorazione del suolo deve essere fatta perché il suolo è già smosso dalla presenza di radici, insetti, lombrichi e non necessita di essere ulteriormente zappato e vangato.
Il secondo punto è che al terreno non va aggiunto nessun tipo di fertilizzante chimico visto che il suolo, lasciato a sé stesso conserva e aumenta la propria fertilità.
Terzo: proibito usare il diserbante. Le erbe infestanti non saranno piacevoli alla vista ma vanno solamente controllate adeguatamente e non eliminate. Pensiamo semplicemente alla possibilità di scelta di cibo per una lumaca che ha a disposizione sia piante infestanti che insalata in un orto sinergico oppure solo filari di lattuga ordinata e senza erbacce in un orto normale. Nel primo caso l’insalata viene mangiata solo in parte, nel secondo caso attaccata completamente perché unica risorsa.
Il quarto punto vieta la dipendenza di prodotti chimici poiché la natura, lasciata a sé stessa rimane in perfetto equilibrio.
Si inizia con il rialzo del terreno (per dare aerazione) con la realizzazione di bancali, aiuole rialzate. In questo caso gli utensili servono naturalmente ma poi verranno abbandonati. Si prosegue con la pacciamatura che è un’operazione fondamentale per proteggere il suolo dal gelo, dal compattamento, dalla riduzione di umidità e consente la crescita di microfauna utile alla fertilizzazione del terreno. Inoltre previene lo sviluppo eccessivo delle piante infestanti. Quindi, si ricopre il terreno con paglia (da agricoltura ecologica) e si procede con la semina o il trapianto di piante scelte, oltre che per il consumo, anche per l’apporto di elementi utili all’equilibrio del terreno: fagioli, fave e piselli fissano l’azoto atmosferico nel suolo per esempio. Aglio e cipolla sono antibatteriche e devono essere messi nel perimetro dell’orto. Per combattere gli insetti c’è il macerato di ortica e per le malattie fungine il decotto di bucce di cipolla.
La soddisfazione, al raccolto, sarà impagabile considerando di abbandonare le vaschette di pvc con i pomodori delle serre olandesi venduti nei supermercati.
foto: Ansa