Approvate le iniziative “Per cure infermieristiche forti” e la Legge COVID-19, respinta l’iniziativa “Per la designazione dei giudici federali mediante sorteggio”
L’approvazione dell’iniziativa “Per cure infermieristiche forti” per il ministro della sanità Alain Berset “dimostra come il popolo tenga a manifestare il suo appoggio agli infermieri per l’immenso lavoro svolto durante la pandemia. Anche per il Consiglio federale ci vuole personale curante qualificato a sufficienza e occorre mettere l’accento sulla formazione”.
L’iniziativa è stata accettata con il 61% dei voti.
Gli svizzeri hanno respinto con il 68,1% dei voti l’iniziativa “Per la designazione dei giudici federali mediante sorteggio”. La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha detto che “Il governo considera essenziale l’indipendenza del Tribunale federale”.
“Il sistema non è perfetto”, ha comunque ammesso, secondo Swissinfo, la titolare del Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP. Ci saranno altre discussioni politiche sul tema, ha assicurato la ministra sangallese, evocando per esempio la tassa di mandato, che i giudici sono soliti versare ai rispettivi partiti.
L’iniziativa più discussa di queste votazioni popolari è stata senz’altro la Legge COVID-19, accettata dagli svizzeri con il 62% dei voti e con una partecipazione altissima vicina al 65%.
“A mia conoscenza la legge Covid è, in numeri assoluti, quella che ha maggiormente raccolto voti una volta sottoposta a referendum”, ha detto il consigliere federale Alain Berset secondo Swissinfo. È la prova che la democrazia funziona: si è votato due volte in pochi mesi sull’argomento, un unicum al mondo. L’elevata partecipazione testimonia peraltro anche quanto la popolazione sia preoccupata.
La situazione rimane tesa
Nonostante il “sì” del popolo per il comitato che ha lanciato il referendum contro la modifica di legge Covid-19, questa rimane anticostituzionale, in una nota i referendisti scrivono che a loro avviso la legge è discriminatoria e viola i diritti individuali.
Anche Mass-Voll, uno dei gruppi contro la modificazione della legge, il risultato “non significa che ci arrendiamo”. Su Twitter il gruppo scrive che “l’impressionante quota del 38% di voti contro significa che non è solo una minoranza che non accetta le misure” e che “nonostante siamo gli unici che hanno avuto la possibilità di esprimersi su una legge Covid, non l’abbiamo sfruttata”.
Redazione La Pagina
Foto: Consiglio federale svizzero