In occasione del World Economic Forum (WEF) di Davos, tenutosi dal 25 al 29 gennaio, non poche sono state le precauzioni prese per controllare qualsiasi sommossa che potesse disturbare l’incontro, a partire dall’esercito svizzero che si è reso disponibile ad aiutare l’autorità civile a garantire la sicurezza.
Per il Davos World Economic Forum 2012, incentrato sulle questioni della crisi globale e del debito sovrano europeo – ancora lontano da una soluzione che possa assicurare la necessaria stabilità all’eurozona – sono stati impiegati fino a 5000 militi, circa 1000 in più dell’anno scorso. Nonostante ciò, si sono registrati scontri e confusione causati da una parte dei manifestanti che arrivavano soprattutto da Zurigo e da Berna. Considerando gli episodi dello scorso anno, quando si sono registrate ben 5 violazioni dello spazio aereo, quest’anno si è puntato ad un maggior controllo della sicurezza in aria e a tal proposito sono stati impiegati due jet F/A-18 e altrettanti turboelica PC-7 dell’esercito svizzero, pronti ad abbattere qualsiasi minaccia grave secondo l’ordine del consigliere federale Ueli Maurer. Lo scorso anno, quasi tutte le violazioni erano state punite con delle multe, quest’anno è stata presa una linea più rigida. Nonostante questi avvertimenti e lo schieramento di esercito da una parte e forze di polizia provenienti da Zurigo, Basilea e Ginevra, insieme alla polizia cantonale dall’altra, molti disordini hanno comunque avuto luogo.
Le forze dell’ordine si sono rese protagoniste di alcune azioni di sicurezza che, se per il responsabile della sicurezza Reto Nause si sono concluse con successo, come si evince dal bilancio stilato in proposito, e hanno ricevuto un giudizio positivo da parte di UDC, PPD e PLR, che si sono detti d’accordo sull’intervento energico, non sono state apprezzate dai partiti rossi e verdi i quali hanno chiesto addirittura un’inchiesta indipendente sui fatti.
I fatti, in realtà, non sono stati così gravi, come prevedeva il consigliere federale Ueli Maurer, ma hanno comunque necessitato di interventi. Secondo l’attenta cronaca che ne fa l’ATS, sarebbero tra i 100 e i 150 i manifestanti accerchiati già nel primo pomeriggio nei pressi della stazione. La maggior parte di loro era mascherata e ha lanciato petardi e altri oggetti sugli agenti. Gli attivisti sono stati portati in una guardina allestita nei giorni scorsi in un autosilo nel nordovest della città e controllati. Qui in serata è stato fatto uso di lacrimogeni dopo che, secondo la polizia, diverse persone hanno cercato di forzare i locali in cui erano rinchiuse. Solo dopo la mezzanotte gli ultimi manifestanti sono stati lasciati andare. La polizia ha indicato che intende denunciare 153 persone per sommossa. Diversi manifestanti dovranno anche rispondere di violenza o minaccia contro i funzionari, violazione della legge federale sulle armi e del divieto di mascheramento. Complessivamente sono stati controllati 172 attivisti, la maggior parte dei quali proveniente dai cantoni di Berna e Zurigo. Le forze dell’ordine hanno pubblicato in internet quanto trovato addosso ai dimostranti, in un veicolo e in un tombino nei pressi della stazione: grandi quantità di spray al pepe, passamontagna, maschere, caschi, occhiali protettivi e petardi.
Una piccola manifestazione si è tenuta comunque: un gruppo di un centinaio di attivisti è riuscito a raggiungere la chiesa dello Spirito Santo, di fronte alla stazione, dov’è pure stato accerchiato. Quasi tutti i partecipanti sono stati rilasciati dopo un controllo; alcuni sono quindi sfilati per il centro senza provocare danni.
La vasta operazione di polizia ha avuto come conseguenza il blocco di diverse strade del centro, anche per i passanti, e l’interruzione parziale delle linee di tram e autobus. Molti passanti hanno osservato stupiti la scena che si è loro presentata: relativamente pochi manifestanti e numerosi poliziotti, la maggior parte dei quali in tenuta anti-sommossa. Anche un idrante era pronto per l’uso.
Intanto sul sito internet Youtube è stato caricato un piccolo video che vede in azione due agenti della polizia cantonale ticinese spruzzare uno strano spray contro un manifestante, che sta facendo discutere parecchio perché, secondo quanto si legge nei commenti del video, pare che i due agenti non fossero nemmeno stati attaccati.