Ricordate: la polizia non chiede mai soldi o preziosi al telefono!
Grazie alla banca chiusa e all’aiuto della polizia cantonale zurighese è stata impedita una truffa telefonica lo scorso mercoledì a Winterthur. La storia preoccupante ha visto protagonista un’italiana di ottant’anni a cui dei truffatori hanno provato ad estorcere diverse decine di migliaia di franchi.
Lo scorso mercoledì, intorno a mezzogiorno, dei presunti poliziotti hanno contattato una signora 80enne di origini italiane raccontandole una storia allarmante. Secondo quanto ricostruito gli impostori hanno riferito che il figlio della donna sarebbe stato coinvolto in un brutto incidente, nel dettaglio il figlio avrebbe investito un altro veicolo dopo essere passato ad un semaforo rosso mentre era al telefono.
Una volta ricostruita questa situazione che metteva il figlio in una posizione difficile, i truffatori hanno aggiunto che l’altra persona coinvolta all’incidente sarebbe stata ferita gravemente e sarebbe stata ricoverata in ospedale, così, per aiutare il figlio, l’80enne avrebbe dovuto consegnare alla polizia 45’000 franchi.
Chiaramente sotto shock la signora ha accettato di consegnare i soldi, così si è avviata in banca per prelevare i contanti. Ovviamente di fronte al prelievo di una cifra così importante i funzionari della banca avrebbero fatto domande, per questo motivo i presunti poliziotti le hanno anche consigliato di non riferire il motivo del prelievo agli impiegati, perché altrimenti l’incidente sarebbe potuto finire sui giornali e il figlio avrebbe potuto perdere il posto di lavoro.
Caso vuole che l’anziana donna trovi la banca a mezzogiorno chiusa, quindi decide spontaneamente di passare alla stazione di polizia cantonale zurighese in vicinanza per chiedere informazioni sul figlio. Il poliziotto sul posto ha riconosciuto immediatamente la truffa e ha chiamato il figlio insieme all’anziana verificando quanto sospettato e tranquillizzando la donna. Questo ha permesso di sventare la truffa telefonica, una truffa che miete vittime tra gli anziani nonostante se ne parli da anni.
Il procedimento dei truffatori è perfido e mette intenzionalmente sotto grande pressione psicologica persone anziane. Ma attenzione: la polizia non chiede mai soldi o oggetti di valore al telefono. La polizia cantonale consiglia di chiamare sempre la persona che secondo i truffatori sarebbe coinvolta nell’incidente e di contattare un altro membro della famiglia o una persona di fiducia informandola della telefonata ricevuta. Per qualsiasi sospetto, ricordate sempre che la polizia è a disposizione al numero d’emergenza 117.
Redazione La Pagina
Info: Comunicato Polizia cantonale zurighese