Raid USA e GB: ulteriore pericolo di allargamento del conflitto
“Sotto la mia direzione, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrain, Canada e Paesi Bassi – ha affermato il presidente Usa Biden in una dichiarazione rilasciata dalla Casa Bianca – hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere in pericolo la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”. Biden ha aggiunto che “non esiterà a dirigere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.
Nella notte infatti lo Yemen, nelle aree controllate dal gruppo armato filo iraniano Houthi, è stato oggetto di raid da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna in risposta di tutta una serie di attacchi di droni e missili alle navi commerciali nel Mar Rosso. Anche il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, attraverso i social conferma quanto asserito da Biden scrivendo che “il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi mirati contro obiettivi militari Houthi nello Yemen. La sicurezza delle navi del Regno Unito e la libertà di navigazione attraverso il Mar Rosso sono fondamentali ed è per questo che stiamo intervenendo. Come ha chiarito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, gli Houthi devono fermare gli attacchi nel Mar Rosso”.
Le conseguenze
Non si è fatta attendere la reazione da parte del viceministro degli Esteri degli Houthi, Hussein al-Ezzi, che in una dichiarazione pubblicata dalla televisione Houthi Al Masirah ha parlato di terribili conseguenze di questa aggressione: “Il nostro Paese è stato sottoposto a un massiccio attacco aggressivo da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra americani e britannici. L’America e la Gran Bretagna dovranno essere pronte a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.
L’attacco, nel quale sono rimasti uccisi 5 combattenti, non rimarrà “senza risposta”, come ribadisce il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saria per il quale “il nemico americano e britannico ha la piena responsabilità della sua aggressione criminale contro il nostro popolo yemenita che non rimarrà senza risposta né impunita. Le forze armate yemenite non esiteranno a prendere di mira le fonti di minaccia e tutti gli obiettivi ostili sulla terra e in mare in difesa dello Yemen, della sua sovranità e indipendenza”.
Comunicato congiunto sull’attacco in Yemen
Attraverso una dichiarazione congiunta di 10 Paesi – Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Corea del Sud – si palesa l’obiettivo principale del raid di ripristinare “la stabilità nel Mar Rosso”.
“Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso. Ma il nostro messaggio sia chiaro: non esiteremo a difendere vite umane e a garantire il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo, di fronte alle continue minacce” e gli attacchi degli Houthi contro navi mercantili iniziati a metà novembre e che minano “il commercio globale e la vita dei marinai internazionali”
Le reazioni preoccupate
L’atto è stato accolto con molta preoccupazione da tutte le potenze mondiale e non sono mancate le reazioni preoccupanti poiché aumenta la possibilità di un allargamento del conflitto su scala mondiale.
Immediata la reazione russa, Mosca ha infatti chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
L’Arabia Saudita nell’esprimere una “grande preoccupazione per raid”, in una nota del ministero degli Esteri, invita a “mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Rosso, poiché la libertà di navigazione è una richiesta internazionale”.
“Esortiamo le parti interessate a mantenere la calma e a dar prova di moderazione per evitare che il conflitto si espanda” ha dichiarato durante un punto stampa Mao Ning, il portavoce del ministero degli Esteri della Cina che si dice “preoccupata per l’escalation delle tensioni nel Mar Rosso”.
L’Iran ha condannato con fermezza gli attacchi degli Stati Uniti e del Regno Unito definendoli “un atto arbitrario e una flagrante violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen”. È il portavoce del ministero degli Esteri iraniani, Nasser Kanani, a commentare l’attacco da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna come “una violazione del diritto internazionale” che “faranno solo aumentare l’insicurezza e l’instabilità nella regione. Mentre il regime sionista continua a compiere i suoi crimini di guerra e attacchi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna stanno cercando di ampliare il loro sostegno al regime sionista”.
Per Sami Abu Zuhri, uno dei leader di Hamas, “l’attacco anglo-americano contro le posizioni degli Houthi che stanno al fianco di Gaza è un’aggressione e una provocazione per l’intera nazione e indica la volontà di espandere l’area del conflitto al di fuori dalla Striscia di Gaza e avrà delle conseguenze”.
Redazione La Pagina