I cittadini zurighesi hanno deciso di accettare i box per la prostituzione con il 52,6% di voti favorevoli. Il progetto era stato approvato lo scorso settembre dal consiglio comunale con 74 voti contro 30. Il credito è di 2,4 milioni di franchi, che comprendono 2,395 milioni per la realizzazione di dieci box, come quelli che sono già stati costruiti in Germania e in Olanda, e 92’480 franchi annui di affitto per dieci anni. Il posto dei box è previsto su un terreno comunale lungo l’autostrada A1 Zurigo-Altstetten. Le autorità reagiscono alla situazione attuale in città, soprattutto per quanto riguarda la strada lungo il Sihlquai, dove la prostituzione sarà vietata. Contro i box sono ancora pendenti tre ricorsi.
No al cambiamento della procedura di naturalizzazione
La popolazione ha detto no alla revisione della legge sulla naturalizzazione, con il 52,6%. La controproposta dell’UDC è stata bocciata con il 59,7% dei voti contro. La revisione prevedeva che era possibile naturalizzarsi solo se chi faceva la richiesta non ha mai commesso reati e sia in possesso di un permesso C, inoltre prevedeva controlli di integrazione per tutti i candidati. Mentre la controproposta voleva invece negare il diritto di cittadinanza a chi è di origine straniera.
“L’esito della votazione popolare sulla nuova Legge cantonale sulla naturalizzazione del cantone di Zurigo ha dimostrato che i votanti hanno nei confronti di questo tema un atteggiamento molto più pragmatico dei politici. Sia la proposta di Legge del Consiglio Cantonale, sia in misura ancora maggiore la controproposta dell’UDC sono l’espressione di una società chiusa, che tende ad escludere chi non ne fa parte fin dalla nascita. Una società che non riconosce il contributo positivo dell’immigrazione per lo sviluppo economico e sociale di questo paese. Chi vive e lavora da tanti anni in Svizzera deve avere il diritto di richiedere la nazionalità secondo regole chiare, che non lasciano spazio ad alcun arbitrio. Il FIMM si rallegra del risultato di domenica scorsa e si augura che i partiti di centro-destra traggano da questo risultato lo spunto, anche in vista del prossimo dibattito a livello nazionale, per una riflessione approfondita e razionale sulla tematica della naturalizzazione libera da ideologie.”
Fiammetta Jahreiss, vicepresidente FIMM