Una data importante da ricordare. Le elezioni politiche, le prime dopo la entrata in vigore della Costituzione repubblicana, furono vinte dalla democrazia cristiana degasperiana e dai partiti laici, riformisti. Tale coalizione prevalse sul fronte popolare di Togliatti e di Nenni. La posta in gioco era il consolidamento delle conquiste democratiche, dopo il secondo conflitto bellico, rispetto al disegno egemonico-autoritario della sinistra. Senza il 18 aprile il nostro paese non avrebbe raggiunto il suo sviluppo nella libertà e nella sicurezza. Senza il 18 aprile 1948, il 25 aprile 1945, giorno in cui si conclude la lotta di liberazione dal nazi-fascismo, sarebbe stato tradito!
Oggi è tempo di referendum. E quel 18 aprile fu la felice successione della scelta degli italiani per la repubblica del 2 giugno 1946! Anzi, a mio avviso, quel 18 aprile fu un vero referendum, un plebiscito tra libertà e la sua negazione. Non solo elezioni politiche! A ben pensarci anche il referendum sulle riforme costituzionali del prossimo ottobre ha una rilevanza che pesa sul futuro. Il “tema” non riguarda alcune modifiche della Costituzione, ma il suo stravolgimento che vanifica il sistema democratico difeso dal corpo elettorale il 18 aprile. E allora ricordare è necessario per bloccare derive autoritarie, pur presentate con narrazioni edulcorate e innocenti, il referendum del prossimo ottobre è un nuovo 18 aprile che si ripropone! Una occasione per garantire un avvenire libero da condizionamenti e da suggestioni che hanno poco a che fare con le scelte dell’aprile 1948! Una data più cara e più vicina che mai!
Mario Tassone