La nuova decade inizia sotto il segno della tensione. Mentre dall’altra parte del Globo l’Australia sta vivendo un momento critico a causa del disastro climatico per gli incendi boschivi di dimensioni senza precedenti che hanno devastato intere regioni, provocato la morte di 24 persone e mettono in pericolo la fauna ambientale; Un’altra alta tensione che minaccia la pace mondiale è quella che si avverte tra Iran e Usa e che in questi giorni si sta attuando con botte e risposte che non lasciano presagire nulla di buono.
La situazione è precipitata dopo l’attacco drone che ha ucciso il generale Qassem Soleimani. I razzi vicino all’ambasciata Usa lanciati in risposta da Teheran a Baghdad dove, lasciano sapere, non esiteranno a “cancellare dalle cartine Israele”, se Washington reagirà agli attacchi. Invece dagli Usa, per nulla intimiditi, rispondono che gli Stati Uniti hanno già individuato 52 siti iraniani che potranno essere attaccati molto rapidamente. Non un numero a caso, 52 come il numero degli “ostaggi americani presi dall’Iran molti anni fa” nell’ambasciata Usa a Teheran. Nell’escalation di minacce via Twitter, Donald Trump scrive chiaramente che “Gli Stati Uniti colpiranno in maniera sproporzionata, se verranno attaccati”.
Ma le minacce si accavallano, così come le prese di posizione che aggravano la situazione e che coinvolgono anche tutte le altre nazioni a cominciare dal fatto che Teheran si sfila dall’accordo sul nucleare annunciando che non rispetterà più i limiti fissanti nell’accordo con le potenze mondiali nel 2015. Per cui niente più limiti all’arricchimento e allo stoccaggio di uranio, né allo sviluppo di attività nucleari. Inoltre il ministro iraniano della Difesa Amir Hatami, citato dall’Irna, ha chiesto a tutti i paesi del mondo “di prendere posizione appropriata contro le mosse terroristiche degli Usa, se vogliono evitare che si ripetano atti odiosi e senza precedenti come l’uccisione del generale”. Immediatamente dall’Italia si sono pronunciati il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il ministro degli Esteri Luigi di Maio, per smentire categoricamente il ruolo delle basi Usa in Italia di Sigonella per la partenza dei droni usati per il raid contro Soleimani. Il ministro Guerini ha anche Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
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