È deciso, si vota! Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha sciolto le Camere lo scorso 28 dicembre mettendo così fine alla XVII legislatura e dando il via alle solite campagne elettorali, ormai non si aspettano altro che le prossime elezioni Politiche per decidere il nuovo Governo. È ufficialmente iniziata la corsa a Palazzo Chigi.
Il quadro che tutti si aspettano fino a questo momento è quello che vede la battaglia a tre tra Renzi, Di Maio e Berlusconi che torna alla carica, anche se in realtà ancora il centrodestra non ha un premier ben definito. Bisognerà attendere il tanto chiacchierato accordo tra Berlusconi e Salvini per capire bene chi sarà il rappresentante del centrodestra.
Il leader della Lega non chiude alle alleanze ma chiede “coerenza e serietà. Altrimenti, se mettiamo insieme l’Arca di Noé, poi è difficile fare le riforme che vogliamo”. Appare più frammentato il quadro a sinistra, dove emergono nuovi partiti e dove alcuni sembrano non avere più interessi per le alleanze, come la Bonino che ha affermato di voler correre da soli spiegando che “al momento è l’unica via”.
Per i Dem Renzi rimane il candidato alla corsa a Palazzo Chigi che, proprio come Mattarella, identifica nel lavoro la maggiore priorità per l’Italia: “in quattro anni l’Istat fotografa un aumento dei posti di lavoro molto significativo: da 22 a 23 milioni. Ma a noi non basta. Vogliamo aumentare la quantità. E vogliamo soprattutto migliorare la qualità del lavoro, specie dei più giovani. Questa è la mia priorità, questa è la nostra priorità. Perché in troppi dicono che non importa il lavoro, che basta un reddito di cittadinanza, un reddito di dignità. Non scherziamo! Il lavoro è un diritto, ma anche un dovere”.
Non ci sono dubbi sulla candidatura di Luigi Di Maio per il M5s che corre da solo e senza alcuna alleanza e secondo gli ultimi sondaggi potrebbe addirittura sperare di diventare la prima forza politica italiana. L’unica questione da risolvere per i pentastellati è quella che riguarda Grillo che nel suo ‘controdiscorso’ al messaggio del Capo dello Stato, ha annunciato che il suo blog non sarà più quello del movimento e inoltre nel Movimento sono previste nuove regole, tra queste l’apertura ai candidati della società civile, alla multa di 100 mila euro per chi cambia casacca.
L’esito delle elezioni Politiche è davvero incerto. Con la nuova legge elettorale, il Rosatellum Bis, approvato definitivamente in Parlamento il 26 ottobre scorso e che verrà applicato per la prima volta nelle elezioni politiche di marzo, è poi probabile che nessuno schieramento politico riuscirà ad ottenere la maggioranza per costruire un nuovo governo.
Per non parlare del fatto che si dovrà far fronte al fenomeno dell’astensionismo che negli ultimi tempi è stato dilagante. Altro fenomeno non indifferente, che potrebbe influire sul risultato per la dispersione dei voti, è la presenza di numerosi gruppi, schieramenti e partiti.
Si procede per gradi. Mancano circa tre mesi al voto e le date si accavallano a ritmi incalzanti. Tra il 44° e il 42° giorno prima del voto vengono depositati i simboli, mentre tra il 29 e il 31 gennaio devono invece essere presentate le liste. Dal 30° giorno in poi si potrà dare spazio ai comizi elettorali che termineranno 24 ore prima del voto per dare spazio al silenzio elettorale. Nel frattempo, e per tutto il periodo che separa l’Italia dal voto, sarà sempre Paolo Gentiloni a guidare l’esecutivo per gli affari correnti.
Inoltre, nel caso in cui i tempi dovessero allungarsi a causa della difficoltà di trovare una maggioranza parlamentare o l’impossibilità di formare un nuovo esecutivo e il conseguente ritorno al voto nel prossimo autunno, Gentiloni rimarrebbe ancora in carica.