Oltre 68mila tonnellate di materie prime seconde, come il ferro, il rame, la plastica e l’alluminio, sono state reimmesse nei processi produttivi nel rispetto dell’ambiente e con un notevole risparmio di energia
Un risultato possibile grazie alle oltre 78mila tonnellate di Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, come frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni e cappe) trattate, nel corso del 2015, da Ecodom, Consorzio operante in Italia nella gestione di questa tipologia di rifiuti.
Sono i numeri del ‘Rapporto di Sostenibilità 2015’ di Ecodom, presentato quest’anno insieme a volti noti del mondo del food, del riciclo, della green economy, del non profit, per raccontare storie di ‘economia circolare’: esperienze positive, di uomini e di donne, che hanno ridefinito il loro modo abituale di fare business, superando il tradizionale modello ‘usa e getta’ ed offrendo nuova vita alle cose.
Sono esattamente 78’265 le tonnellate di Raee trattate lo scorso anno dal Consorzio. Quest’attività ha consentito, in un anno, il riciclo di 68’715 tonnellate di materie prime seconde, tra le quali 47’076 tonnellate di ferro (ovvero quanto sarebbe necessario per la costruzione di sei Tour Eiffel); circa 1’657 tonnellate di alluminio (pari alla quantità utile a produrre 103,5 milioni di lattine); più di 1’489 tonnellate di rame (equivalenti a 16 Statue della Libertà) e 8’000 tonnellate di plastica (sufficiente alla realizzazione di 3,2 milioni di sedie da giardino).
Evitata l’immissione in atmosfera di 810’469 tonnellate di CO2
“L’importanza del riciclo dei Raee – commenta il dg di Ecodom – non sta solo nel ‘valore’ delle materie prime seconde che ne derivano, quanto soprattutto nella riduzione degli impatti ambientali causati dal rilascio in atmosfera delle sostanze inquinanti contenute nei Raee e nel risparmio sui ‘costi energetici’ di estrazione delle materie prime vergini”. Nel 2015, grazie alla corretta gestione dei Raee operata da Ecodom, è stata evitata l’immissione in atmosfera di 810’469 tonnellate di CO2, pari alla quantità di anidride carbonica assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la provincia di Lecco (810 Kmq), e si è riusciti a risparmiare 321.500 GJ di energia elettrica, equivalente al consumo annuo di una città di oltre 75’000 abitanti.
Nel corso della presentazione del ‘Rapporto di Sostenibilità 2015’, Ecodom ha voluto ospitare cinque testimonianze, provenienti da mondi differenti (dal food al non profit), per far sentire la voce di chi ha costruito e vissuto, negli anni, importanti storie di economia circolare. Come quella di Catherine Gomy, delegato generale di Envie, la Federazione francese che ha fatto del ricondizionamento degli elettrodomestici un’esperienza di riabilitazione sociale.
O quella di Davide Oldani, chef del Ristorante D’O di Cornaredo, sostenitore di una cucina innovativa in grado di dare valore a tutti gli ingredienti, anche a quelli più popolari, perché l’eccellenza può nascere dalla semplicità. O ancora il racconto di Franco Fontana, vicepresidente della Cooperativa Sociale Insieme, una onlus impegnata da oltre trent’anni a trasformare gli scarti in risorse, coniugando sostenibilità e solidarietà.
C’è poi l’esperienza di Massimo Parisi, direttore del carcere di Bollate, dove è nato InGalera, il primo ristorante creato all’interno di una struttura carceraria italiana, per consentire a molti detenuti di ricominciare attraverso il lavoro.
Infine, l’iniziativa dei Comuni Ricicloni, raccontata dal direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, che ogni anno premia l’eccellenza di comunità locali, amministrazioni pubbliche e cittadini che ottengono i migliori risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti: milioni di Italiani che quotidianamente alimentano l’industria virtuosa del riciclo realizzando così una vera economia circolare.
Adnkronos