Uno studio condotto da Todd Ridder, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology
Fra non molto sarà possibile contrastare efficacemente tutte le malattie di origine virale, cioè causate da un virus. Per ora il farmaco non esiste in commercio, quindi non si può trovare in farmacia, è semplicemente un ritrovato a cui è stato dato il nome di “Draco” e che è stato sottoposto ad esperimento da undici anni con risultati positivi. Lo dice il dottor Todd Ridder, capo ricercatore nel Dipartimento di Microbiologia e Nanotecnologie presso il Massachussetts Institute of Technology.
Ecco l’illustrazione fatta dallo stesso dottor Ridder, autore della ricerca, in un’intervista rilasciata a Tommaso Varotti e pubblicata sul settimanale Di Più: “E’ iniziata undici anni fa, grazie a una considerazione molto semplice. Quando una persona contrae una malattia causata da un batterio, ha ottime possibilità di trovare un antibiotico adatto a debellarlo e a guarire. Invece non accade lo stesso nel caso di un’infezione virale. Esistono poche medicine per combattere i virus e la maggior parte delle volte siamo costretti ad attendere che le nostre difese immunitarie sconfiggano la malattia”. Il perché è semplice: i virus sono più difficili da sconfiggere. Innanzitutto perché una volta infettato l’organismo si diffondono velocemente, poi perché di virus ce ne sono tantissimi e infine perché si trasformano e non vengono riconosciuti dal nostro sistema immunitario. “Draco”, dice il dottor Ridder, “non aggredisce il virus vero e proprio. Agisce invece riconoscendo le cellule del corpo infettate dal virus e concentra la sua azione proprio su di esse, accelerandone la morte. Infatti, le cellule del corpo aggredite dal virus diventano a tutti gli effetti dei nemici del corpo umano perché fanno da incubatrici ai piccoli virus e ne favoriscono la replicazione. Si tratta quindi di sacrificare la cellula malata, destinata ugualmente alla morte, per arginare la progressione della malattia, evitando quindi che essa si propaghi nelle cellule circostanti.
Per ottenere questo risultato abbiamo sfruttato una invenzione, sempre nostra, che risale a una decina di anni fa, uno strumento chiamato Canary, in grado di trovare le tracce del virus nelle cellule e mettendoci sopra una specie di marchio. Draco, oggi, può riconoscere questo marchio e quindi agire solo dove effettivamente serve”. “Draco”, secondo gli studi fatti, non dovrebbe provocare nessun danno collaterale, nel senso che aggredisce le cellule malate, ma non quelle sane. Sono state fatte varie sperimentazioni su cellule sane e mai è emerso che esse siano state danneggiate. Ciò significa che quando Draco sarà diventato un farmaco in commercio, difficilmente dovrebbe avere effetti collaterali significativi. Ecco le conclusioni del dottor Todd Ridder: “Siccome Draco non agisce direttamente sui virus, ma neutralizza le cellule malate, potrebbe davvero essere efficace contro tutti i virus.
Noi abbiamo già effettuato numerosi test su tessuti di cellule infettate da virus molto differenti tra di loro. Abbiamo usato per esempio virus del raffreddore, quelli di tipo influenzale. Addirittura abbiamo provato con il virus della Dengue, una malattia tropicale che può diventare molto pericolosa. Ebbene, in tutti i casi da noi studiati finora abbiamo verificato che Draco agisce sempre allo stesso modo, cioè arginando la malattia prima che si propaghi e che determini il danno. Allo stato attuale siamo autorizzati a pensare che potrebbe essere efficace contro ogni tipo di virus: dai più banali, responsabili di malattie leggere, fino a quelli mortali, come il famigerato virus dell’Ebola, uno tra i più pericolosi e tipico di alcune zone dell’Africa ma che, fortunatamente, non si espande nel resto del mondo”. La notizia, come si può immaginare, suscita molte aspettative e molte speranze.