La dottoressa Youngmin Kim ha scoperto come è possibile vedere film in 3D senza i noti fastidi provocati dagli occhialini
Come si sa, è stato possibile vedere film in 3D, cioè in tre dimensioni (larghezza, altezza e profondità), esattamente come vediamo con i nostri occhi al naturale la realtà che ci circonda, mediante gli occhialini. Ci sono, però, tre piccoli inconvenienti. Il primo, il meno importante, è che gli occhialini usa e getta hanno un costo, di cui si potrebbe fare a meno; il secondo è che a molti la visione di un film con gli occhialini procura mal di testa; il terzo è che chi porta già gli occhiali da vista ha qualche difficoltà ad adattarli su quelli che porta normalmente. E allora? A risolvere tutti e tre questi inconvenienti ci ha pensato Youngmin Kim, una scienziata sudcoreana ricercatrice presso il dipartimento di Ingegneria elettronica dell’Università di Seul. Cosa ha fatto di tanto importante Youngmin Kim? Ha scoperto la possibilità di vedere i film in 3D senza l’ausilio degli occhialini. Come? Ce lo dice Youngmin Kim con le sue stesse parole: “Abbiamo deciso di realizzare un proiettore che desse la possibilità agli spettatori dei cinema di godere di questo spettacolo senza mettere gli occhialini perché essi trovano assai più naturale guardare le immagini così. Finora si pensava che per vedere film in 3D senza occhialini si dovessero cambiare gli schermi. Infatti sono stati realizzati prototipi che funzionano molto bene. Ma i costi di produzione di questo genere di schermi sono altissimi, e quindi solo pochi cinema si sarebbero potuti dotare di tali apparecchiature. Agendo sul proiettore, invece, il costo sarà notevolmente ridotto e dunque lo spettacolo offerto dai film tridimensionali da vedere senza occhialini sarà alla portata di tutti”.
Per scegliere tra lo schermo modificato e il proiettore in 3D è stato ricreato artificialmente il principio per cui si riesce a vedere le immagini in tre dimensioni.
Prosegue la dottoressa Youngmin Kim: “Nella vita di tutti i giorni questo accade perché i nostri occhi sono posti a una leggera distanza l’uno dall’altro. Gli occhi ricevono un’immagine leggermente differente, anche se guardano lo stesso oggetto; spetta poi al cervello ricombinare le due immagini per creare la sensazione della profondità. Ebbene, il proiettore d noi ideato, grazie a uno speciale filtro chiamato polarizzatore, divide l’immagine originaria, e così facendo gli occhi la possono catturare in modo indipendente l’uno dall’altro. In pratica, è come se ogni occhio avesse un’immagine tutta per sé, che poi, una volta ricomposta dal cervello, crea l’illusione della profondità”.
In questo modo si riescono a superare tutti i problemi che si creavano prima con gli occhialini. I quali non serviranno più. Non solo. Anche la visione risulterà più nitida e meno fastidiosa agli occhi. In poche parole si imita il processo naturale e non si offre al cervello quegli stimoli che lo affaticano e per cui può insorgere il mal di testa.
Ultima novità dell’invenzione è che essa può essere applicata anche agli altri schermi, non solo a quelli dei cinema. Ecco le conclusioni di Youngmin Kim: “Oggi, almeno nei Paesi industrializzati, sono presenti televisori, schermi di computer, console portatili per videogiochi e telefonini multiuso che sono utilizzati anche per visualizzare filmati. Ebbene, desso che abbiamo trovato il principio con cui rendere più semplice la visione tridimensionale, abbiamo in progetto di miniaturizzare il sistema per applicarlo anche agli oggetti di uso comune dotati di schermo”.