Uno studio del dottor Eija Bergroth (Università di Kuopio (Finlandia) pubblicato sulla rivista americana Pediatric
Il dottor Eija Bergroth è un ricercatore pediatra presso l’Università di Kuopio (Finlandia) ed è diventato noto in tutto il mondo perché ha pubblicato sulla rivista statunitense Pediatrics uno studio nel quale viene dimostrato che la presenza di un cane nella stessa casa dove vive un bambino aiuta quest’ultimo a stare meglio in salute. In particolare, il dottor Bergroth ha dimostrato che la presenza di un cane in casa rafforza il sistema immunitario di un bambino, lo aiuta contro le malattie respiratorie e gli evita anche di far ricorso con frequenza agli antibiotici. Infine, un cane in famiglia protegge il bambino contro le allergie.
Come ha fatto il dottor Bergroth a dimostrarlo? Il gruppo del ricercatore ha chiesto a quattrocento famiglie di portare il loro bambino di un anno di età una volta alla settimana al centro universitario per una visita di controllo. 200 famiglie avevano un cane e 200 no. Lo studio è partito con la richiesta alle famiglie di rispondere ad un paio di domande: se il cane viveva in casa o in una cuccia in giardino e quanto tempo il bambino passava con l’animale. I ricercatori, attraverso le visite settimanali ai bambini, hanno potuto accertare che quelli che vivevano con un cane facevano registrare un buon trenta per cento di infezioni virali e batteriche in meno alle vie respiratorie (tosse e raffreddore). Inoltre, che il mal d’orecchi era dimezzato e che quelli che ne soffrivano avevano bisogno per guarire di circa il 25% in meno di antibiotici e, infine, che i bambini che avevano un cane in casa guarivano in cinque giorni rispetto ai sette di quelli che non lo avevano.
Ecco come commenta i risultati il dottor Bergroth: “Secondo noi, tutto dipende dal fatto che il rapporto stretto tra cane e bambino stimola le difese immunitarie di quest’ultimo. Il cane, infatti, accumula sul pelo microrganismi, batteri, virus che vengono a contatto con il bambino, ma senza causare malattie. Così il sistema immunitario impara a riconoscere i potenziali nemici e quindi è più allenato a far fronte alle aggressioni dei virus e dei batteri che, invece, aggrediscono l’uomo”. Sul tempo di contatto, il dottor Bergroth lo quantifica in circa sei ore al giorno, precisando che per contatto non s’intende che i due, cane e bambino, debbano stare insieme a coccolarsi, ma solo che debbano vivere nella stessa stanza. Le coccole dirette, i giochi, possono avvenire in tempi inferiori, ma, appunto, la presenza nella stessa stanza esige quella durata. Nella misura in cui il contatto è ridotto o più sporadico (presenza del cane in una cuccia fuori casa), è ridotto anche il beneficio.
Accanto a questi lati benefici, ce n’è un altro, da non trascurare: le allergie. Ne soffrono meno i bambini che vivono con un cane in casa.
Ecco la spiegazione del dottor Bergroth: “I bambini che vivono a contatto con i cani ne soffrono meno perché il sistema immunitario dei bambini non solo è rafforzato, ma è anche addestrato, per così dire, ad aggredire solo virus e batteri e quindi diminuiscono i fenomeni allergici”.
A questo punto la domanda è d’obbligo: vale solo per i cani o anche per gli altri animali, tipo gatti, criceti, uccelli, pesci? Ecco la risposta: “Tra gli animali domestici che assicurano questo beneficio, oltre al cane, indico anche il gatto, benché in misura minore. Il gatto, infatti, è in genere meno presente tra le mura domestiche. Inoltre, sempre parlando in linea generale, è meno disponibile al contatto di quanto sia il cane. Infine, il gatto è per sua natura più pulito e quindi, paradossalmente, sollecita meno le difese immunitarie dei bambini con cui sono a contatto”.
C’è, infine, un altro aspetto importante nel rapporto cane-bambino in casa: quello psicologico. Si sa che la presenza di un cane in casa significa gioco, contatto, gioia, quindi meno stress, che significa meno cortisolo, l’ormone prodotto dallo stress, e che fa, appunto, diminuire le difese immunitarie.