Somiglia a una penna o a un termometro, ma al posto del fumo si respira vapore
Poche sono le leggi che in Italia vengono applicate, tra queste una del 2005 su cui nessuno avrebbe scommesso: quella che vieta di fumare nei luoghi pubblici al chiuso. L’autore del provvedimento fu il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che riuscì là dove altri, molti altri, fallirono. Tanti sono stati i fattori che hanno contribuito a far applicare la legge, che, diciamolo, funziona: le multe da 25 a 250 euro, l’insofferenza di molti non fumatori stanchi di respirare il fumo passivo, lo zelo dei titolari di bar, le rimostranze dei clienti scontenti, la norma di civiltà che vieta di fumare negli ospedali, uffici, scuole, eccetera. Dunque, la legge viene applicata, al punto che è stata studiata e applicata anche all’estero.
Ma non vogliamo parlare delle virtù della legge, vogliamo riferirci ad un fatto sociale e di cronaca. Il fatto sociale è che ognuno sa che il fumo fa male ma non tutti riescono a smettere, malgrado le istituzioni abbiano fatto di tutto per invitare i cittadini a dire addio alla sigaretta. C’è chi ha fatto ricorso alle gomme alla nicotina, chi all’agopuntura (che spesso funziona), ma si sa che la migliore medicina è la volontà, che non tutti hanno. Da alcuni anni è stata inventata la sigaretta elettronica. Come funziona? E’ più simile ad una penna che ad una sigaretta; comunque, a parte la forma, si compone di vari elementi. Il fumatore inala attraverso un filtro, come una normale sigaretta, il vapore che dà la sensazione del fumo. Prima del posto dove si forma il vapore c’è una cartuccia che contiene una soluzione di glicole propilenico, glicerolo, aromi alimentari e, in qualche caso, a volontà, la nicotina. A spingere la cartuccia c’è un vaporizzatore messo in funzione da un sensore. Poi c’è un microprocessore che controlla luce e calore. Più in avanti si trova la batteria che alimenta il vaporizzatore che riscalda la soluzione liquida. Sulla punta della sigaretta elettronica si accende una luce led ogni qualvolta si inala il vapore. La luce dà la plasticità della sigaretta.
Quali sono i vantaggi della sigaretta elettronica rispetto a quella comune? Diciamo che non ci sono i danni del fumo e della bruciatura della carta e del tabacco. E’ difficile dire se le soluzioni inalate siano dannose ed è altrettanto difficile dire se davvero la sigaretta elettronica sia un’alternativa definitiva o temporanea alla sigaretta comune. Il problema, però, è un altro: se negli spazi pubblici chiusi la sigaretta è vietata, lo è anche la sigaretta elettronica? Confessiamo che vedendo in un ufficio un fumatore con la sigaretta elettronica in bocca e con un nugolo di vapore intorno a sé siamo rimasti smarriti. E’ lecito fumare o no? Come noi, se lo sono chiesti in tanti. E’ vero che la sigaretta elettronica è in quasi tutto simile ad una sigaretta normale, ma si tratta pur sempre di vapore e non di fumo, per cui la risposta non è univoca.
Il sindaco di Lomazzo (Como) ha firmato un’ordinanza con cui si proibisce l’uso della sigaretta elettronica all’interno del municipio, negli uffici pubblici, nella biblioteca e nelle scuole. La motivazione è la seguente: “Pur cercando qualche precedente a cui ispirarci, non ne abbiamo trovati. I dubbi su questo prodotto e sui suoi effetti sono ancora troppi e ci è sembrato giusto prendere una posizione”. Allo stesso modo si sono regolati Alitalia, Trenitalia e Trenord, che non l’hanno “autorizzata”.Anche l’Organizzazione mondiale della Salute è contraria, ma solo a quella con nicotina. C’è chi, invece, fa la distinzione tra fumo e vapore, è vietato il fumo ma non il vapore, anche perché quest’ultimo non può essere invocato come “vapore passivo”.
Necessariamente si deve tener conto dell’aspetto giuridico per trovare una soluzione, ovvero un comportamento univoco e la giurisprudenza è chiara: la legge vieta il fumo in luoghi pubblici, non distingue tra fumo e vapore, vieta l’atto di fumare. Perché, secondo gli esperti, la sigaretta elettronica sia concessa, è necessario che ci sia un provvedimento legislativo che la escluda dal divieto. Dunque, fumatori di sigarette elettroniche, in guardia, il vapore non vi mette al riparo di una multa.