Il grandioso risultato raggiunto dall’iniziativa Minder ha scatenato una serie di commenti da parte della stampa svizzera ed europea che si è espressa sul risultato raggiunto dal consigliere sciaffusano
Si parla di voto che svela il malcontento della popolazione svizzera, stanco di di abusi e sottomissioni, come per esempio spiega il quotidiano «Le Temps», che intitola «voto di protesta»: gli svizzeri dicono sì all’iniziativa contro le remunerazioni abusive è «il trionfo di un indignato», riferendosi a Thomas Minder. Per il «Tages Anzeiger», il voto riflette il sentimento di una maggioranza che vede i quadri superiori arricchirsi a scapito della società civile. «Neue Zürcher Zeitung» dispensa consigli suggerendo di prendere seriamente il malessere suscitato dagli stipendi e dai bonus eccessivi e poi consiglia ai perdenti un’applicazione semplice dell’iniziativa, mantenendo il senso della misura. Uno sguardo agli sconfitti viene dato dal «Journal du Jura», Economiesuisse, i partiti borghesi e il Consiglio federale ponendo l’accento sul colpo forte che hanno subito: «il risultato senza appello dimostra a che punto questi ambienti sono scollati dalle realtà quotidiane dei cittadini».
Anche il «Tribune de Genève» si interessa degli sconfitti e sostiene che Economiesuisse «si è screditata con una campagna ben dotata, ma mal condotta, metafora del dirigente superpagato e poco efficente». «L’economia svizzera, la qualità dei suoi dirigenti come l’immagine del paese usciranno rafforzate da queste disposizioni contro gli abusi», in effetti la notizia ha fatto eco un po’ dappertutto nel mondo. Dalla vicina Italia, con i titoli del Corriere della sera online che parla del paese elvetico come il primo in cui sarà adottata «una norma che pone un tetto ai superstipendi dei manager», così come sempre di tetto agli stipendi manageriali parla il Sole 24 Ore passando per i commenti tedeschi e britannici e arrivando fino alla lontana New York dove il quotidiano finanziario Wall Street Journal, per il quale le nuove disposizioni svizzere, più severe di quelle di molti altri paesi, «potrebbero servire da modello per chi propone altrove un più rigoroso governo d’impresa».