Uno studio del professor Gordon Flett, docente di Scienze sociali e salute presso la York University di Toronto (Canada)
Il professor Gordon Flett, docente di Scienze sociali e salute presso la York University di Toronto (Canada), insieme ad una squadra di biologi e di medici, ha studiato le conseguenze della pignoleria e del perfezionismo eccessivi sulla salute fisica. In sintesi, le persone perfezioniste sono caratterizzate da uno squilibrio ormonale, da un superlavoro delle ghiandole surrenali con aumento dello stress e per di più fanno dei macroscopici errori.
Ecco quello che ha detto il professor Gordon Flett: “Abbiamo verificato che maggiore era il grado di precisione che richiedevano a loro stesse e più alti erano i valori di cortisolo prodotti dalle ghiandole surrenali. Il cortisolo è un ormone che, a piccole dosi, potenzia l’attività fisica e quella mentale. Ma un’eccessiva produzione di quest’ormone determina un peggioramento delle condizioni della salute, che si traduce in un aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Inoltre, a lungo andare e se la pignoleria è una costante del comportamento quotidiano, si ha anche una predisposizione a esaurire più velocemente le risorse di zuccheri presenti nel sangue, e questo causa la comparsa di uno stato di esaurimento fisico prima ancora che psicologico. Chi produce troppo cortisolo dorme male, e quindi non recupera le energie in misura efficace, ed è più esposto all’aggressione da parte di virus e batteri perché il cortisolo stesso, se prodotto in eccesso, indebolisce le difese immunitarie. I pignoli sono anche esposti più degli altri ai disordini alimentari: possono essere fin troppo meticolosi nella preparazione dei loro pasti oppure, al contrario, cercano in un’alimentazione disordinata una gratificazione che non riescono ad ottenere in altro modo”.
Ma non ci sono solo problemi fisici. Il fatto è che, secondo il professor Flett, nemmeno il lavoro davvero ben fatto è garantito. Le persone troppo perfezioniste hanno un difetto grande: si concentrano sui dettagli, dunque mancano di una visione d’insieme, quella che assicura una linea, il successo. I pignoli tendono a fare confusione tra quello che soddisfa loro e quello che è professionalmente corretto. I pignoli sono restii ad accettare critiche e consigli, sono tutto pieni di sé. Pensano che possa essere messa in discussione la loro capacità di agire, per cui negano l’evidenza, anche quando è, appunto, inconfutabile. Così facendo, i pignoli non fanno altro che far aumentare lo stress, non solo a loro stessi, ma anche agli altri, specie i colleghi di lavoro, con cui è difficile – se non impossibile – collaborare.
I perfezionisti non vogliono sentir ragioni, tirano per la loro strada, testardamente e chi ci sta, ci sta, è un problema degli altri. Si capisce che il senso della responsabilità e della collegialità se ne va a farsi benedire. Insomma, lo stress causa altro stress, in un vortice molto pericoloso.
Dunque, stress, problemi in ambiente di lavoro, quindi moltiplicato per diverse volte, insofferenza e scocciature, rabbia per ciò che non riesce come si vuole. Insomma, si crea una dinamica di gruppo che produce più danni che benefici.
Da ultimo spunta fuori la rabbia, non tanto contro i colleghi di lavoro, quanto contro se stessi. Il pignolo lavora in un mondo tutto suo, ma, non avendo una visione d’insieme, si perde, perché i dettagli restano dettagli e l’insoddisfazione è a sua volta procacciatrice di stress.
Insomma, puntigliosi, precisi e perfezionisti sì, ma non troppo.