Microsoft lancia un programma antivirus gratuito, Microsoft Security Essentials, scaricabile dagli utenti dal sito internet della società di Redmond.
“Con Microsoft Security Essentials gli utilizzatori possono ottenere una protezione di alta qualità e facile da utilizzare”, spiega Amy Barzdukas, responsabile della sicurezza dei personal computer di Microsoft, mettendo in evidenza come molti utenti chiedono protezione ma non possono acquistare programmi ad hoc.
Secondo Symantec, una delle società specializzate in sicurezza informatica, il programma di Microsoft non è sufficiente a contrastare gli attacchi più sofisticati. “Dal punto di vista della sicurezza, lo strumento di Microsoft – osserva Symantec, l’azienda produttrice del celebre antivirus Norton – offre una protezione ridotta in un momento cruciale nella lotta alla cyber criminalità.” Infatti Symantec ha elaborato uno studio sui numeri della criminalità online, dipingendo uno scenario preoccupante che in un anno stima un giro d’affari superiore a quello del narcotraffico: un’identità informatica rubata ogni tre secondi, oltre un milione di nuove minacce alla sicurezza.
“Tutti coloro che navigano sono vulnerabili – avverte Symantec – i cattivi sono là fuori e sono organizzati, sofisticati. E l’impatto delle loro azioni è ampio e devastante”.
Secondo il rapporto, ogni giorno vengono infettati 50mila computer, e circa un utente su due ha perso per sempre dei dati a causa di infiltrazioni di cyberpirati nel suo pc o del crash dell’hard disk. Un pericolo costante e in crescita vertiginosa. Secondo i dati contenuti nello studio, le minacce informatiche che circolano nella rete sono salite nel solo 2008 da 624.267 a un milione e 656.227 unità.
Un macrocosmo alla base di una vera e propria economia parallela, un mercato nero dove i criminali telematici, che somigliano sempre meno ai vecchi, quasi romantici, “hacker” e sempre più a membri di una cosca mafiosa, possono vendere e acquistare informazioni personali o programmi per attaccare sistemi informatici. E, come in ogni mercato, tutto ha un prezzo.
Far ospitare su un sito un messaggio fasullo attraverso il quale appropriarsi dei dati sensibili di un navigatore (il cosiddetto “phishing”) costa circa 10 dollari, mentre per aggiudicarsi gli strumenti informatici per penetrare nel database di una banca si sale fino a 3mila dollari.
Ma il business principale è quello delle carte di credito, che conta per il 32% di tutti i beni scambiati nel suk dei gangster virtuali.
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