E’ morto recentemente il “cacciatore di tornado”, lo scienziato Tim Samaras, suo figlio Paul e il suo noto collaboratore Carl Young, mentre studiavano una tromba d’aria nell’Oklahoma
Si parla di piogge, temporali, alluvioni anche in Europa. Negli Usa recentemente c’è stato un tornado che ha fatto danni per circa un miliardo di dollari, ma soprattutto ha provocato ventiquattro vittime, tra cui molti bambini e duecentotrentasette feriti. Una cittadina, Moore, è stata letteralmente devastata. Negli Usa i tornado sono eventi ricorrenti. Dopo quello di Moore, a poche decine di km da Oklahoma city, c’è stato un altro tornado, per fortuna meno forte del primo, ma nel 1999 ce ne fu un altro ancora più disastroso, con quaranta morti e danni per un miliardo e mezzo di dollari.
Nell’ultimo tornado negli Usa avvenuto pochi giorni fa ha perso la vita uno dei massimi studiosi del fenomeno, Tim Samaras, insieme al figlio Paul e ad un suo noto collaboratore, Carl Young. Su questo argomento, purtroppo di questi tempi estremamente attuale, è intervenuto uno scienziato italiano, Massimiliano Pasqui, specializzato in Fisica dell’atmosfera e ricercatore presso l’Istituto di Biometeorologia nella sede di Roma del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) il quale ha spiegato che cosa sono i tornado. “Sono vortici”, ha detto il dottor Pasqui, “di aria che ruotano molto velocemente attorno a un loro asse, una colonna d’aria che unisce le nubi al terreno. La colonna interna, contraddistinta da una bassa pressione atmosferica, tende a risucchiare al suo interno quanto incontra nel suo cammino. Fuori della colonna, invece, c’è il vortice vero e proprio, dalla classica forma a cono, composta da venti in rapida rotazione che scagliano verso l’esterno quanto risucchiato. In genere il diametro di un tornado è di tre o quattrocento metri. Il diametro di quello che ha devastato la cittadina di Moore è stato eccezionale: ha superato i tre chilometri”.
I tornado si formano a seguito di forti temporali, quando si scontrano masse di aria fredda con masse di aria calda e più umida. Lo scontro di queste due masse di aria crea la nascita di celle temporalesche, cioè nuclei di nubi che provocano i temporali. Ecco la spiegazione del dottor Pasqui: “All’interno delle celle temporalesche, però, le masse di aria si muovono agitate da correnti interne che possono creare vortici o tornado veri e propri”.
I tornado durano circa mezz’ora, quello di Moore è durato ben tre quarti d’ora e soprattutto è stato devastante perché i venti, che in genere sono compresi tra i 150 e i 250 km orari, hanno oltrepassato i 300 km all’ora. A Moore, poi, i danni ci sono stati lungo una striscia larga tre chilometri e lunga trenta. Il fatto che negli Usa ci siano tornado ogni anno fa capire che al mondo ci sono zone con frequenza di tornado e zone dove i tornado o non esistono o sono estremamente rari. Le grandi pianure degli Usa, infatti, sono un terreno fertile per i tornado, proprio perché sono più facili gli scontri frontali tra masse di aria fredda e calda. Dice il dottor Pasqui: “La differenza di temperatura e di umidità si trasforma così in energia che, in accordo con le leggi della fisica, deve scatenarsi in qualche modo per raggiungere velocemente uno stato di equilibrio. A volte lo fa con estrema violenza”.
Come non è possibile prevedere i terremoti, così non è possibile prevedere i tornado. Ancora oggi è materia di studio la formazione di un tornado e la direzione che prenderà. Quanto al fatto se in Italia sono possibili i tornado, ecco quel che dice il dottor Pasqui: “E’ estremamente improbabile. Le nostre pianure sono molto meno estese di quelle degli Stati Uniti e anche le correnti d’aria fredda e calda sono meno cariche di energia rispetto a quanto accade in quella parte del mondo. Tuttavia, anche se con violenza notevolmente minore, fenomeni simili si verificano anche da noi. Mi riferisco a quanto accaduto lo scorso 3 maggio vicino a Modena. In quel caso i venti hanno probabilmente raggiunto i duecento km all’ora. Per fortuna la maggior parte dei temporali non provoca questi eventi estremi. L’energia accumulata si scarica a terra con la pioggia e con il classico colpo di vento”.
Dunque, da noi i tornado sono eventi davvero eccezionali e solo molto raramente hanno una carica di violenza come quello che si è abbattuto vicino Modena.