Un’invenzione della professoressa Polly Huang, docente di Ingegneria elettronica presso l’Istituto delle Telecomunicazioni dell’Università di Taiwan
La professoressa Polly Huang, docente di Ingegneria elettronica presso l’Istituto delle Telecomunicazioni dell’Università di Taiwan, con sede a Taipei, capitale di quello Stato asiatico, è l’autrice di una eccezionale invenzione tecnologica. In pratica ha realizzato il primo sensore impiantabile tra i denti capace di riconoscere, dai movimenti della bocca, se chi lo porta sta mangiando e bevendo in modo regolare, e se sta fumando, tossendo o starnutendo. Non solo. Questo piccolo computer rivela se chi sta compiendo le operazioni quotidiane elencate lo fa in modo regolare e salutare oppure se sono sbagliate dal punto di vista della salute. Va da sé che il dispositivo è collegato telefonicamente con il medico curante per un monitoraggio della situazione.
Ecco la spiegazione della professoressa Huang: “Noi scienziati abbiamo ritenuto importante realizzare sistemi in grado di eseguire uno studio delle attività della bocca nell’arco dell’intera giornata proprio perché, attraverso tale organo, comunichiamo, parlando, espellendo batteri e virus, con colpi di tosse e starnuti, introduciamo anche virus e batteri respirando e, infine, mangiamo e beviamo. Finora i sistemi in uso si erano dimostrati poco precisi. Noi abbiamo ottenuto risultati migliori. Abbiamo cioè messo a punto un sensore che ci permette di ricostruire, con un’accuratezza superiore al novanta per cento, tutte le azioni compiute dalla bocca umana durante la giornata. Abbiamo sperimentato il nostro sistema su otto volontari e i controlli hanno evidenziato una chiara affidabilità del rivoluzionario strumento”.
Innanzitutto vediamo come è fatto. Si tratta di un piccolo sensore che ha dimensioni assai ridotte, circa dieci millimetri di lunghezza per quattro millimetri di larghezza, collocato vicino a un dente dell’arcata inferiore. Bisogna prima che ci si abitui all’oggetto estraneo nella bocca, cosa che avviene tranquillamente dopo qualche giorno. I volontari hanno poi svolto le attività quotidiane. “Il sensore”, dice la professoressa Huang, “contiene anche un accelerometro, lo strumento che calcola i movimenti della bocca e la loro direzione. A ogni variazione della velocità e di direzione dei muscoli della bocca corrisponde un’azione ben precisa. Il sensore nel dente interpreta tali movimenti e possiamo allora stabilire quando una persona mangia, beve, tossisce, parla o fuma. Queste informazioni, però, non restano memorizzate nel sensore ma devono essere inviate a un dispositivo esterno, che è un computer oppure un telefonino cellulare programmato appositamente per decodificare l’informazione raccolta dal sensore. In questo modo possiamo tenere un vero e proprio diario quotidiano delle azioni della nostra bocca, minuto per minuto”.
Ed ora vediamo da vicino, con le parole della professoressa Huang, qual è per davvero l’utilità di questo sensore: “Potrà trovare applicazioni in Medicina, in particolare nei pazienti che hanno bisogno di essere controllati regolarmente da un medico. Per esempio chi è a dieta: grazie al nostro sensore possiamo calcolare quanto tempo la persona dedica al mangiare e, dunque, se segue correttamente una dieta dimagrante. Ma non è questo il solo scopo per cui l’abbiamo immaginato. Il sensore aiuterà chi vuole smettere di fumare perché potrebbe attivare un allarme via telefonino quando la persona interessata aspira il fumo di una sigaretta. Ma potrà anche calcolare quanti colpi di tosse o quanti starnuti fa una persona: tale conteggio sarà utile a comprendere se, in caso di malattia, la situazione sta evolvendo favorevolmente o se si sta verificando una eventuale complicazione che potrebbe richiedere cure più efficaci. Insomma, le applicazioni sono molteplici e queste sono solo ipotesi che, peraltro, hanno già riscosso l’interesse di tanti medici”.
C’è una precisazione importante da fare, ed è che il sensore non viene impiantato attraverso un intervento chirurgico, non c’è invasività, viene semplicemente posizionato vicino ad un dente, per cui quando si vuole si può togliere senza alcun problema.