L’iniziativa “1:12 – Per salari equi” è destinata a fallire, testa a testa per l’aumento della vignetta autostradale
L’iniziativa lanciata dall’UDC perde molte simpatie, l’iniziativa “1:12” della Gioventù socialista parte svantaggiata negli ultimi giorni prima della votazione e il referendum sulla modifica della Legge sul contrassegno stradale, che prevede l’aumento da 40 a 100 franchi, è molto combattuta tra contrari e favorevoli. Questo è quando indica il secondo sondaggio realizzato dall’istituto gfs.berna, su incarico della Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR), che prevede tre probabili “no” per gli oggetti in votazione.
Era partita con una maggioranza schiacciante nel primo sondaggio l’iniziativa popolare dell’UDC, che prevede deduzioni fiscali anche per i genitori che accudiscono personalmente i figli. La deduzione dovrebbe essere equivalente a quella dei genitori che affidano a terzi, contro pagamento, la custodia dei figli. L’approvazione consentirebbe anche di avere la possibilità di libera scelta del modello di famiglia. La prima inchiesta aveva dato i favorevoli al 64%. Un risultato che ha intensificato la campagna dei contrari, che nei media e nel mondo politico hanno fatto emergere i lati negativi del testo in votazione: i mancati introiti per l’erario di Confederazione e Cantoni, l’agevolazione soprattutto per le famiglie benestanti, il rafforzo nella Costituzione del modello della famiglia tradizionale. Ciò ha fatto aumentare i consensi al “no” che si attestano al 46%, un più 18% sul precedente rivelamento, mentre i favorevoli hanno perso 15 punti percentuali scendendo al 49%. Gli indecisi sono all’8% (-3). Nelle regioni linguistiche il Ticino sarebbe a favore con il 58%, la Svizzera tedesca tende ancora al “sì” e nella Svizzera romanda, il “no” è salito fino al 49%. Per gli autori dello studio l’esito è incerto, ma la tendenza che si vede in ogni iniziativa di un calo di consensi con il passare del tempo, lascia presagire una bocciatura.
Anche per l’iniziativa “1:12 – Per salari equi” si nota la stessa tendenza e il “no” sembra inevitabile. La proposta si prefigge che il salario massimo all’interno di un’azienda non debba superare di oltre dodici volte il salario minimo versato dalla stessa impresa e intende così porre dei limiti alle retribuzioni dei dirigenti di livello più alto. Nel primo sondaggio fautori e avversari erano alla pari (44%), ma la seconda rivelazione ha fatto scendere al 36% gli elettori che sostengono l’iniziativa. Cambio di opinione, del quale si sono avvantaggiati i contrari, che sono saliti al 54% con 10 punti percentuale in più, mentre gli indecisi sono il 4%. Gli schieramenti politici sono nettamente delineati tra sinistra e destra. L’elettorato dei verdi (80%) e del Partito socialista (63%) sostengono massicciamente il testo, mentre i partiti borghesi (PPD 69% e PLR 79% di “no”) e l’UDC (74%) sono decisamente contro. L’argomento efficace dei favorevoli sono le esorbitanti retribuzioni dei manager ritenute “sfacciate” nei confronti della maggioranza dei salari. I contrari hanno diversi argomenti che consentono di raccogliere consensi maggioritari: un’ingerenza massiccia dello Stato nella politica salariale delle imprese e un tetto massimo per i salari elevati avrebbe pesanti perdite per l’AVS, causa minori entrate.
È in bilico il terzo oggetto in votazione. La modifica della legge sul contrassegno stradale che prevede l’aumento del prezzo del contrassegno annuale da 40 a 100 franchi e l’introduzione di un contrassegno bimestrale al prezzo di 40 franchi. L’aumento finanzierà la manutenzione e la sistemazione dei circa 400 chilometri di strade che entreranno a far parte della rete delle strade nazionali. Il secondo sondaggio rivela che il “sì” all’aumento del contrassegno è al 50% e il “no” al 46%, mentre gli indecisi sono solo il 4%. Se la tendenza verso il “no” continua, alle urne la quota dei favorevoli potrebbe scendere sotto il 50%. Con un margine di errore del +/- 2.7% è difficile fare delle previsioni, anche perché tra la posizione delle autorità e l’opinione della popolazione c’è una leggera discrepanza, che potrebbe fare pendere l’ago della bilancia da entrambi le parti. L’argomento trainante del comitato referendario è il generale malcontento per l’aumento d’imposte e di tasse, che in questo caso sarebbe del 150%. Inoltre gli stranieri sarebbero privilegiati, dalla possibilità di comprare una vignetta di due mesi per 40 franchi. Per i fautori, l’aumento permetterebbe di finanziare le autostrade svizzere mantenendo la qualità e garantendo la sicurezza e il paragone con altri paesi europei, dimostra che viaggiare sulle autostrade svizzere costa molto di meno, anche con i 100 franchi da pagare.