Le Filippine chiedono aiuto e il mondo risponde! Anche la Svizzera è scesa in campo in soccorso delle vittime del tifone Haiyan. Sbloccati 6 milioni di franchi e indetta la giornata nazionale di raccolta di fondi della Catena della Solidarietà da Ueli Maurer. Ma si può fare ancora molto!
Il mondo si trova di fronte ad un’altra grande tragedia umana alla quale è difficile rimanere indifferenti. Il numero dei morti causati dal tifone Haiyan che ha colpito le Filippine sfiora la soglia di 4.000 vittime e più di 1.000 sono le anime disperse. Le scene di distruzione e devastazione sono apocalittiche e a guardar come sono stati ridotti i centri abitati è difficile riuscire a trovare la speranza che un giorno si possa riprendere a condurre la vita di prima della tragedia. Per adesso regna solo la disperazione e la morte non cessa di colpire perché le condizioni in cui sono costretti a sopravvivere i superstiti sono indescrivibili. A causa della mancanza di elettricità, che si è riusciti a ripristinare solo in alcune piccole zone e grazie a dei generatori di corrente, è deceduta una bimba nata 5 giorni dopo il tifone perché non funzionavano i respiratori degli ospedali che avrebbero potuto salvarla. È completamente assente l’acqua corrente e mancano tutti i beni di prima necessità. Il problema principale sono le infezioni delle vie respiratorie e le affezioni diarroiche. “Le proporzioni del disastro vanno ben oltre i nostri timori”, afferma Willibald Zeck, responsabile dei programmi sanitari dell’UNICEF Filippine. “L’infanzia è particolarmente minacciata. Molti bambini poveri vivevano in condizioni sanitarie e alimentari precarie già prima del tifone e non hanno mezzi per farvi fronte”. Per fortuna la grande macchina dei soccorsi si è messa in moto e già i primi aiuti sono riusciti a giungere.
L’UNICEF Svizzera ha già stanziato 300.000 franchi per gli aiuti immediati, ma servono urgentemente altre donazioni per finanziare la distribuzione di acqua potabile, cibo, articoli per l’igiene personale e farmaci, e per soccorrere quanti più bambini possibile. La Confederazione si è prontamente attivata per gli aiuti e ha inviato sei esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) nelle Filippine. Ha consegnato dieci tonnellate di materiale compresi farmaci e strumenti medici per 10’000 persone, così come prodotti per purificare l’acqua e in questi giorni ha sbloccato 6 milioni di franchi a sostegno delle operazioni umanitarie. Secondo il capo del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA), Manfred Bessler, la priorità deve essere data alla costruzione di rifugi sul posto. Bessler, che è presente in loco, analizzando le valutazioni degli esperti del CSA è dell’avviso che siano cambiate le priorità mettendo al primo posto la ricostruzione dei rifugi, poi le derrate alimentari e l’acqua e, come terza priorità, l’assistenza medica “che sembra essere relativamente buona nelle regioni che abbiamo visitato”. Bessler ha sorvolato le zone colpite dal tifone e ne ha descritto la situazione come “spaventosa”. La città di Cebu è stata relativamente risparmiata dal tifone, ma più ci si sposta verso il nord dell’isola e più la situazione è problematica. “All’inizio, soltanto alcuni pali telefonici e elettrici sono stati divelti, poi qui e là un tetto è stato sradicato e tre tetti mancano. In seguito, nel nord dell’isola di Cebu, non v’è più casa con un tetto”, ha affermato il capo dei soccorsi svizzeri. Il popolo svizzero risponde al grido d’aiuto del popolo filippino molto attivamente e partecipa alle donazioni grazie a canali di raccolta fondi come la Catena della Solidarietà. Dal primo appello di venerdì 8 novembre a domenica sera, oltre sette milioni di franchi sono stati versati sul conto della Catena della Solidarietà, inoltre il 18 novembre scorso il presidente della Confederazione Ueli Maurer ha dato il via alla giornata nazionale di raccolta di fondi della Catena della Solidarietà a favore delle vittime del Tifone Haiyan partecipando in prima persona. Il presidente della Confederazione, infatti, ha risposto alle chiamate telefoniche dei donatori e ha così potuto toccare con mano la solidarietà della Svizzera. “I danni e la sofferenza causati dal tifone Haiyan sono inimmaginabili e la popolazione colpita dalla catastrofe dipende dalla solidarietà internazionale. Le organizzazioni umanitarie svizzere faranno tutto il possibile per poter venire rapidamente in aiuto alle vittime. Le donazioni alla Catena della Solidarietà sostengono il loro prezioso lavoro, che spesso deve essere svolto in condizioni molto difficili. Il Consiglio Federale è profondamente colpito dalla generosità della Svizzera” ha affermato il presidente.