La scoperta è opera del professor Michael Kolios, docente di Fisica presso la Ryerson University di Toronto, Canada
Paura delle punture? Tranquillizzatevi. Almeno per fare un prelievo di sangue fra non molto non ci sarà più bisogno di ricorrere all’ago, basterà applicare una sonda che emette raggio laser a bassissima intensità dove le vene tendono ad affiorare sulla pelle e l’analisi è fatta. La scoperta è opera del professor Michael Kolios, docente di Fisica presso la Ryerson University di Toronto, Canada, che spiega perché e come è stato possibile ottenere questo risultato: “La nostra ricerca è nata da un’osservazione scientifica. Quando i corpuscoli, minutissime particelle di una sostanza corporea, sono colpiti da un raggio laser, emettono un segnale sonoro caratteristico che permette di riconoscere la materia di cui sono fatti. Ci siamo allora chiesti se questa proprietà si potesse sfruttare per eseguire analisi del sangue, che è composto appunto da corpuscoli quali globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Pertanto, abbiamo sottoposto diversi campioni di sangue sano all’azione di un raggio laser a bassa intensità per capire che rumore produceva. Poi abbiamo fatto lo stesso su campioni di sangue malato, per verificare se il suono ottenuto fosse differente. In effetti, c’era una differenza di suono. Allora abbiamo sottoposto all’indagine campioni di sangue analizzati con i metodi tradizionali per capire meglio quali erano le differenze tra il suono caratteristico del sangue di pazienti in buona salute e quello di pazienti malati, ma soprattutto per capire come interpretare le differenze di segnale sonoro. Ogni malattia dà luogo, infatti, a un suono diverso: è come trovarsi di fronte a un linguaggio musicale che va saputo interpretare di volta in volta. Dopo aver ottenuto questi dati, abbiamo effettuato noi le analisi preliminari da campioni di sangue prelevati da volontari, azzardando una diagnosi e servendoci poi dei laboratori per ottenere la conferma con i metodi tradizionali. Ebbene, abbiamo ottenuto una percentuale di attendibilità superiore al 95%”.
Come anticipato, dunque, per ottenere le letture dello stato di salute, basta applicare la sonda che emette il raggio laser sulla vena che affiora sulla pelle, ad esempio della mano o del braccio, ed è fatta.
Adesso, alcune domande per sciogliere i dubbi. La prima è se il raggio laser sulla pelle può fare male. La risposta è semplice: non fa alcun male, perché il raggio è debole, al punto che se provocasse qualche danno, gli stessi globuli non potrebbero dare le informazioni che danno. Insomma, il laser è sicurissimo.
Come è stato possibile raccogliere il suono prodotto dai globuli fatti risuonare dal laser? Ce lo spiega il professor Kolios: “Per raccogliere il suono utilizziamo rilevatori sonori simili a piccolissimi microfoni, in grado di raccogliere e amplificare il segnale ottenuto. Questo segnale è inviato a un computer che lo elabora e riconosce le alterazioni caratteristiche dei diversi problemi. E’ un passaggio inevitabile: l’orecchio umano non è in grado di decifrare il suono se non opportunamente tradotto e interpretato”.
Infine, cerchiamo di saperne di più sugli usi di questa apparecchiatura. “Dopo che il suo livello di affidabilità”, dice il professor Kolios, “sarà stato portato al cento per cento, sarà utile per eseguire indagini urgenti, quando non c’è il tempo necessario per servirsi delle tecniche oggi a disposizione nei laboratori di analisi. Con il tempo, però, pensiamo che possa sostituire i laboratori di analisi non solo nelle urgenze indifferibili ma anche nelle situazioni normali”. Non solo: il principio utilizzato per lo studio dei campioni sanguigni si potrebbe applicare anche ad altre sostanze chimiche per ottenere informazioni diverse, per esempio per verificare il livello di inquinamento delle acque. Imparando a riconoscere il suono dell’acqua pura e quello dell’acqua inquinata, si potrebbe non solo stabilire il livello dell’acqua pura ma identificare anche le sostanze che inquinano l’acqua. Con opportune modifiche, il principio potrebbe essere utile anche per ottenere dati sicuri sulla sicurezza degli alimenti per la salute.