Esistono davvero i cibi afrodisiaci o è tutta un’invenzione della pubblicità e della fantasia? La domanda non è campata in aria. Si fa un gran parlare dei poteri erotici che alcuni alimenti conterrebbero in grande quantità, come il cioccolato, il peperoncino, le ostriche (famose), ma anche frutti esotici e prodotti nostrani come il tartufo, ma poi, se si domanda a un nutrizionista le risposte sono un po’ evasive, comunque insoddisfacenti. E’ chiaro che non basta farsi una scorpacciata di ostriche per sentire i bollori salire o, se si preferisce, scendere per tutto il corpo, tuttavia la curiosità è forte.
Vediamo il parere di un esperto, il dottor Giuseppe Rovera, medico e dietologo, presidente dell’Associazione Nazionale Specialisti in Scienze dell’Alimentazione, che dice: “Oggi la comunità scientifica è propensa a ritenere che la maggior parte di questi cibi abbiano più che altro un effetto placebo, dettato da condizionamenti del contesto socio-storico-culturale di appartenenza. In linea di massima è vero che gli alimenti altro non fanno che introdurre nell’organismo le sostanze necessarie a stabilire il benessere generale, ma quest’ultimo è sempre una delle condizioni di partenza per un’altrettanto serena e regolare vita sessuale”. Insomma, dice il dottor Rovera, non è il cibo che fa il sesso ma il contesto. Per esempio: se si sta al ristorante seduti ad un tavolo con una persona che non ti dice nulla, puoi mangiare tutte le ostriche del mondo ma non avvertirai nessun brivido invaderti il corpo; viceversa, se stai con una persona che ti piace, anche mangiare pane e formaggio con un bicchiere d’acqua ti fa sentire inebriato da strane, matte voglie. Ecco, tanto per rendere l’idea. C’è, insomma, un fatto o una condizione psico-ambientale che conta molto più del cibo che uno mangia.
Aggiunge il dottor Rovera: “Questa regola generale vale quanto più i cibi o gl’ingredienti sono proibiti o ricercati o allusivi: si pensi, per esempio, ai frutti esotici che evocano terre lontane, o ancora ai cibi come ostriche o asparagi la cui forma evoca quella degli organi genitali femminili e maschili”. Ma ritorniamo ai cibi che comunque giocano un ruolo importante nel gioco della seduzione sentimentale e sessuale. Ce ne sono alcuni, definiti afrodisiaci indiretti, come gli zuccheri, altamente energetici, come le proteine cosiddette nobili, i frutti come pesche, ananas, banane, che sono dei veri concentrati di vitamine e che favoriscono la produzione di testosterone, poi l’alcol e il peperoncino che sono dei vasidilatatori: ebbene, tutti questi alimenti aiutano l’afflusso di sangue agli organi genitali e dunque, come si dice, creano un’atmosfera.
Al gioco della seduzione concorrono, dunque, l’ambiente, la persona, ma anche i sensi. Dice il dottor Rovera: “La vista ha una posizione significativa nella gerarchia erotico-seduttiva: la valutazione della bellezza e del colore di un cibo ben preparato, delle luci e dell’ambiente, può costituire uno stimolo visivo erotizzante. Anche l’olfatto è importantissimo. Pare che gli aromi presenti nel tartufo nero francese e in quello bianco italiano richiamino l’odore muschiato dell’uomo, stimolando quindi l’appetito sessuale”. Non parliamo poi dell’udito: la musica crea un’atmosfera complice e inebriante che fa perdere la testa e innalzare i sensi. Quanto al tatto, beh, a tavola conta molto: non solo le mani sulle mani, evidentemente, ma la bocca, dove il cibo viene portato tra una languidezza e un’altra e viene assaporato dalla lingua, dalla gola, in un miscuglio di sapori seduttivi del palato. Certo, una cosa è una leggerissima spolverata di peperoncino, che sprigiona quel calore invitante, altra cosa è una manciata, che ti fa bruciare lingua, labbra e palato fino a far infuocare la cavità orale.
Qualche parola sul cioccolato e sul suo poter seduttivo. Dice il dottor Rovera: “Sulle eventuali proprietà afrodisiache del cacao i pareri sono però discordi. Oltre, infatti, alle caratteristiche energetiche, l’azione di una sostanza presente nel cioccolato, la teobromina, produce quello stato di serena eccitazione che contribuisce a mantenere alto l’umore prolungando lo stato di benessere prima di un incontro. Ma ciò che conta è l’immagine legata al cacao”. Il cioccolato, si sa, è un cibo compensatorio, gratificante, antidepressivo. Può diventare complice dell’eros, ma anche un piacevole sostituto.
Conclusione: afrodisiaco non è il cibo o non solo il cibo ma anche e soprattutto… il contorno.