Dopo la segnalazione del quotidiano “The Boston Globe” nel 2002 di casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica, anche in Europa, soprattutto negli anni 2009/2010, sono stati scoperti tanti casi di maltrattamento e abuso sessuale di bambini in paesi come l’Irlanda, Austria, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Svizzera, Spagna, Regno Unito e Malta. Per quanto riguarda i casi di maltrattamenti è celebre, per esempio, lo scandalo irlandese degli istituti chiamati “case Magdalene”, guidati da suore di vari ordini della chiesa cattolica, in cui ragazze facevano le lavandaie, in condizioni davvero di schiavitù, ricordato dall’organizzazione Onu. Mentre, a Febbraio, l’Organizzazione ha pubblicato un rapporto completo sui casi di abuso all’interno della Chiesa cattolica, dove ha accusato pesantemente la Chiesa cattolica e ha ricordato che la commissione creata a dicembre da papa Francesco dovrebbe indagare su tutti i casi di abuso e “sulla condotta della gerarchia cattolica nell’affrontarli”. L’Onu ha esortato la Santa Sede a “valutare il numero di bambini nati da preti cattolici, scoprire chi sono e prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti di questi bambini a conoscere e ad essere curati dai loro padri”.
Invece di chiarire apertamente le vicende e punire chi è colpevole o chi ha sbagliato (la Chiesa tra l’altro dice che siamo tutti uguali, e che ognuno di noi può sbagliare), la Chiesa cattolica ha sempre provato a mascherare o nascondere faccende interne che non andavano bene, ma con Papa Francesco, il Papa che da tanti di noi viene considerato proprio uno di noi, una persona semplice e soprattutto vicina, ci dimostra anche questa volta la sua grandezza, con un vero mea culpa davanti a tutto il mondo.
Lo scorso venerdì, infatti, per la prima volta, Papa Francesco ha chiesto perdono, a nome di tutta la Chiesa, per i casi di violazione dei diritti dei bambini perpetrati da religiosi. Parlando alla delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia, fondato nel 1948 a Parigi che s’impegna per i diritti e la protezione dei bambini e collabora anche con l’organizzazione dell’ONU chiamato Bice, ricevuta in Vaticano, papa Bergoglio ha detto: ”Mi sento chiamato a farmi carico” e ”a chiedere perdono” per tutto il male che alcuni sacerdoti ”hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini. La Chiesa è cosciente di questo danno! È un danno personale e morale loro… ma di uomini di Chiesa! E noi non vogliamo compiere un passo indietro in ciò che riguarda il trattamento di questo problema e le sanzioni che devono essere comminate. Al contrario – ha spiegato – credo che dobbiamo essere molto forti!” perché, ha aggiunto ”Con i bambini non si gioca!”.
Oltre che sui casi di pedofilia, il Papa ha parlato anche di sperimentazioni educative sui bambini, su cui si è dichiarato fortemente contrario, ”Ai nostri giorni, è importante portare avanti i progetti contro il lavoro-schiavo, contro il reclutamento di bambini-soldato e ogni tipo di violenza sui minori. In positivo, occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva”.
”Lavorare per i diritti umani presuppone di tenere sempre viva la formazione antropologica, essere ben preparati sulla realtà della persona umana, e saper rispondere ai problemi e alle sfide posti dalle culture contemporanee e dalla mentalità diffusa attraverso i mass media”, ha concluso il papa.