Verso la bocciatura dei salari minimi, crescono i contrari all’iniziativa sui pedofili e i favorevoli alla medicina di famiglia
È aperto l’esito sull’acquisto di 22 nuovi caccia Gripen per oltre 3 miliardi di franchi. Dal secondo sondaggio realizzato dall’istituto gfs.berna, su mandato della Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR), emerge che i contrari sarebbero il 51% contro il 44% di favorevoli e il 5% di incerti. I consensi per i jet di fabbricazione svedese sono aumentati di 2 punti percentuali nelle ultime quattro settimane, ma il margine di errore del sondaggio (tre punti) relativizza il vantaggio dei “sì” e nonostante il processo di formazione delle opinioni sia avanzato, l’esito resta in bilico. Da rivelare che sono progrediti i favorevoli tra gli elettori di centro del PLR (+17%) e PPD (+11%). Ci sono contrasti tra la Romandia, contraria al 79%, e la Svizzera tedesca, dove l’esito resta incerto. Interessante la differenza tra i sessi: gli uomini sono favorevoli nel 52%, le donne soltanto nel 37%.
Per l’iniziativa lanciata dall’Unione sindacale svizzera (USS), che vuole introdurre in tutta la Svizzera un salario minimo di 4.000 franchi, il destino sembra segnato e ci si attende la bocciatura. Il 64% degli interrogati si oppone, mentre il sostegno arriva soltanto dal 30%, con il 6% di incerti. I contrari sono aumentati del 12%. L’iniziativa è respinta massicciamente, oltre alla Svizzera tedesca, anche nelle regioni di lingua francese e italiana e dalla classe sociale che potrebbe approfittare del salario minimo. Gli argomenti dei contrari che trovano consenso sono le conseguenze negative sul mercato del lavoro e che il salario minimo è un dettame dello Stato.
L’iniziativa popolare “Affinché i pedofili non lavorino più con i fanciulli”, che chiede che i pedofili condannati per reati sessuali, dovranno essere interdetti obbligatoriamente a vita di esercitare un’attività professionale a contatto con minorenni o persone dipendenti, ha visto diminuire il vantaggio dei favorevoli. Comunque con il 59% il vantaggio resta cospicuo, anche se il sostegno è sceso di 15 punti. I contrari hanno invece guadagnato 19 punti e sono al 33%, mentre gli incerti sono l’8%. Il motivo di questa erosione è da ricondurre al crescente scetticismo sulle pretese restrittive del testo e alla revisione del Codice penale in vigore dal 2015 che secondo il Governo “garantisce una migliore e più ampia protezione rispetto all’iniziativa”.
L’articolo costituzionale, che tende a valorizzare la medicina di famiglia e prevede l’accesso a cure mediche di base sufficienti e di qualità, è poco contestato. Si profila un chiaro “sì” con il 71% dei favorevoli contro il 10% di contrari e il 19% di incerti. Per quest’oggetto non è praticamente esistita una campagna del “no”.