È per me un grande onore essere Sindaco della seconda Città della Svizzera, ma è anche una fantastica opportunità per promuovere concretamente i valori che hanno fondato la Ginevra di oggi. Ci tengo a rivestire la funzione di sindaco in modo pragmatico: mi permetterà di avvicinarmi, ancora di più, agli abitanti della nostra città, di ascoltarli e di fare tutto il possibile per conciliare necessità attuali e progetti per il futuro. Voglio portare una visione unificatrice per Ginevra e la sua regione e affermare i valori e la posizione del nostro comune, seconda città della Svizzera, contro le sfide proposte dalla popolazione franco-valdo-ginevrina.
Ginevra è una città ricca per la sua apertura, per la sua diversità, per gli scambi che l’hanno forgiata. Abbiamo la fortuna di vivere una magnifica democrazia, che permette a qualcuno come me, nato in Libano, madre di Basilea e padre di Beyrouth, arrivato in Svizzera adolescente e avendo studiato al politecnico di Zurigo, poi all’università di Ginevra, di diventare Sindaco di una Città che lo ha accolto ormai da circa 25 anni. Senza questa apertura non avremmo mai accolto i rifugiati della Riforma, e molti altri rifugiati in seguito, né aderito alla Confederazione Elvetica o accolto la Società delle Nazioni e gli organismi internazionali che contribuiscono alla prosperità e allo splendore di Ginevra.
Vorrei pertanto che questo anno alla guida del comune fosse totalmente dedicato alla risoluzione dei problemi riguardanti le nostre frontiere. Non soltanto nazionali, ma anche socio-culturali, economiche, urbanistiche ed anche generazionali, poiché le ferite più profonde non sono per forza sempre dove si pensa siano di primo acchito. Queste rappresentano per me le maggiori sfide alla dinamica di una città che ci tiene alla qualità della vita, alla creatività, alla solidarietà e alla diversità. La frontiera è troppo spesso, sia ieri che oggi, strumentalizzata da movimenti populisti distruttori. Dobbiamo operare insieme, per considerarla come un’unione, anziché come una separazione. La frontiera, territoriale o comunitaria, continua ad ispirare sentimenti di rivalità : ciò che è acquisito per l’uno è perso per l’altro. Mi auguro di riuscire ad appianare questa rivalità. Appianarla con parole che richiamino la comunità di vita che unisce gli abitanti della nostra regione, al di là delle frontiere. Investire sull’agglomerazione che circonda Ginevra con azioni concrete e costruttive. Portare avanti discorsi di democrazia indispensabili alla portata di questa regione. Dare un senso ad uno spazio di vita che fa parte integrante della storia di Ginevra e che è una realtà quotidiana e nello stesso tempo una necessità per la nostra città.
Non potremo, durante questo anno, risolvere la totalità dei problemi riguardanti la disoccupazione, gli alloggi o la viabilità, che investono ogni giorno ognuno di noi. Ma possiamo contribuire a indicare una direzione, delle priorità e un percorso affinché Ginevra possa coltivare un’ottima qualità di vita per tutti.
Sami Kanaan,
Sindaco di Ginevra