Notizie deludenti per chi preferisce gli ebooks invece del classico libro di carta, secondo uno studio gli ebook non favoriscono l’apprendimento
Uno studio recente che fa parte di una ricerca a livello europeo che osserva l’impatto della digitalizzazione della lettura, ha scoperto che quando si tratta di ricordarsi eventi di una storia misteriosa, persone che leggono libri su un lettore come il Kindle fanno più fatica di quelli che leggono i testi su un libro di carta. Lo studio, che è stato presentato durante una conferenza in Italia, ha coinvolto 50 persone a cui è stata data la stessa storia breve di Elizabeth George. La metà dei partecipanti ha letto il racconto su 28 pagine su un dispositivo Kindle, l’altra metà su un classico libro di carta. Dopo la lettura i partecipanti sono stati testati sugli aspetti della storia, includendo oggetti, personaggi, scenari e dettagli. Anne Mangen, della Stavanger University in Norvegia e uno dei direttori dello studio, considerava la possibilità che la scienza potrebbe “trovare differenze in una immersione facilitata dal dispositivo, in reazioni emotive”. Le sue previsioni erano basate su un altro studio che ha paragonato l’esperienza di persone dopo la lettura di una breve storia sconvolgente su carta e sull’iPad. “Quello studio ha dimostrato che chi leggeva su carta ha avuto un’empatia maggiore e più immersione di chi leggeva su iPad”, spiega Mangen.
È stato sorprendente che lo studio recente ha dimostrato che “Chi leggeva sul Kindle ha avuto molto più difficoltà a ricostruire la storia, ad esempio, quando si trattava di mettere nell’ordine corretto quattordici eventi”. I ricercatori credono che “il feedback tattile di un Kindle non fornisce lo stesso sostegno per la ricostruzione mentale di una storia, come invece lo fanno i libri su carta”. “Quando si legge un libro di carta tra le dita si sentono le pagine che a sinistra aumentano e a destra diminuiscono, si ha un senso afferrabile del progresso oltre a quello che è visibile. La differenza per i lettori dei Kindle potrebbe avere a che fare con il fatto che la fissità del testo su carta e il senso del progresso man mano che diminuiscono le pagine, sono come un sensore. Questo sensore probabilmente aiuta il lettore tramite una maggiore solidità, a seguire in modo più facile la storia”.
Lo stesso test è stato fatto in una scuola con 72 ragazzi norvegesi tra i 15 e i 16 anni. Mangen e i suoi colleghi hanno scoperto che “gli studenti che leggevano i testi su carta hanno avuto risultati migliori di chi leggeva il testo come PDF su un computer, per quanto riguarda il test di comprensione”. Mangen sta elaborando uno studio nuovo a livello europeo includendo ricerche empiriche sugli effetti della digitalizzazione dei testi. Il team dice che “le ricerche dimostrano che è sempre più in calo il tempo che si spende per leggere un testo lungo e che la lettura sta diventando sempre più intermittente e frammentata, dovuto alla digitalizzazione – con prove empiriche che indicano che la lettura di un testo su un dispositivo potrebbe avere influenze negative sull’impatto cognitivo e gli aspetti emotivi della lettura”. Il team spera che il lavoro migliori la comprensione scientifica dell’implicazione della digitalizzazione e far fronte a questi impatti.
“Dobbiamo fare queste ricerche anche per gli editori, per vedere quali dispositivi sono adatti per quale contesto; quali tipi di testi si possono leggere con facilità su un dispositivo e quali magari richiedono il sostegno della carta” – spiega Mangen e continua – “Sarà molto interessante esaminare le differenze tra un romanzo di letteratura facile e un testo più complesso di 500 pagine, come Ulisse ad esempio, che chiede molta concentrazione e focalizzazione”. Per quanto riguarda la nuova generazione, quella cresciuta già con i dispositivi, Mangen dichiara che non bisogna pensare che questi risultati non valgano per “la generazione digitalizzata” essendo così abituata alla tecnologia. “Non penso che dovremmo credere che tutto dipende dalle abitudini e la decisione di sostituire il cartaceo con un’iPad etc. Le ricerche che sono state effettuate con studenti, ad esempio hanno dimostrato che spesso anche i giovani preferiscono leggere i testi su carta”, spiega Mangen.