Il ministro svizzero Simonetta Sommaruga chiede ancora una volta che l’Italia rispetti pienamente i suoi obblighi nel quadro dell’accordo di Dublino e registri tutti gli immigrati. Al contempo, l’esecutivo di Berna, si è detto disposto a discutere di una ripartizione dei profughi. “Se fa il suo lavoro, siamo d’accordo a sostenere l’Italia con personale o mezzi tecnici, e la Svizzera non è la sola e dire questo”, ha detto la Consigliere federale per la Giustizia e gli Interni, arrivando questa mattina alla riunione del Consiglio dei ministri degli affari interni dell’Unione europea (Ue) a Lussemburgo. L’incontro è dedicato ai flussi migratori nel Mediterraneo, e per questo aperto ai paesi dell’area Schengen e non solo ai membri dell’Ue, precisa l’agenzia stampa svizzera Ats. A metà settembre Sommaruga aveva inviato una lettera alla Commissione europea per accrescere la pressione sull’Italia, perché in Svizzera giungono sempre più migranti non registrati. Anche Germania, Polonia, Francia e Gran Bretagna si sono lamentati congiuntamente a Bruxelles. “È un problema che possiamo solo risolvere insieme”, ha aggiunto la consigliera federale. Il ministro italiano dell’interno Angelino Alfano, a proposito del richiamo fatto dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga sulla mancata registrazione degli immigrati che giungono nella vicina penisola, ha dichiarato che sono proprio gli immigrati a non volerla.
Queste le sue parole: “I migranti spesso si sono rifiutati individualmente o in gruppo. Ma la polizia italiana ha stretto ulteriormente i bulloni dell’organizzazione per rispondere in modo ancora più efficace sul tema del foto-segnalamento e delle impronte digitali”, segnalando come negli ultimi mesi sia stato “raggiunto uno straordinario miglioramento”. Anche dalla Germania arrivano critiche. “Guardiamo con preoccupazione ai flussi migratori, ed è una questione che ha a che fare con l’Europa. Mare Nostrum è stato uno strumento di emergenza e si è trasformato in un ponte verso l’Europa. Le mafie stanno guadagnando migliaia di milioni di euro”, ha detto il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière entrando al Consiglio Ue, che all’ordine del giorno aveva la discussione sui flussi migratori e il terrorismo, in particolare il tema dei cosiddetti “foreign fighters”. Il ministro tedesco ha inoltre osservato come “la ripartizione dei richiedenti asilo in Ue sia squilibrata”. Poi un’altra frecciata all’Italia: “Il minimo che si può chiedere è che all’arrivo ciascun migrante sia registrato, gli vengano prese le impronte digitali. Questo non è chiedere troppo”. Il commissario Ue per gli affari interni, Cecilia Malmstrom, ha esortato tutti i Paesi Ue a prendersi carico dei richiedenti asilo politico provenienti dalle zone di guerra. “Cinque Paesi Ue (Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Italia) si fanno carico di quasi il 75% dei rifugiati. Siamo 28 Paesi. Serve che tutti si prendano delle responsabilità”, ha detto. Il commissario ha comunque ricordato che le autorità europee non possono forzare gli stati in materia di rifugiati, e che ogni intervento al riguardo resta “volontario”. Nelle scorse settimane una fonte europea aveva spiegato che la Ue è sempre stata contraria a Mare Nostrum in quanto rappresenta “una sorta di linea informale di traghetti tra Libia e Italia”.