Renzi attiva lo Sblocco Italia: “l’unica soluzione è spendere i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici”
Genova sotto l’acqua, sotto il fango e le macerie. Genova non trova respiro perché sopra il fango e le macerie ancora pioggia, ancora acqua. Ancora distruzione. Una città sommersa e messa in ginocchio. E non è neanche la prima volta che Genova deve subire una devastazione simile. Ma nessuno, nonostante le avvisaglie, ha dato l’allerta meteo, così come nessuno ha fatto in modo che i danni non arrivassero a tali entità. Gianfranco Saffiotti, presidente dell’Associazione ligure di meteorologia ha dichiarato che “è falso dire che l’evento fosse imprevedibile. Che il Bisagno stesse per straripare era chiarissimo, ma ancora quaranta minuti prima della rottura degli argini il numero verde della Protezione civile era inattivo”. Allo stesso modo la Società meteorologica italiana, nel primo pomeriggio di mercoledì, il giorno precedente alla tempesta, aveva diffuso un dispaccio dai toni allarmanti: “Tra Genova e Sestri Levante si avranno per diversi giorni temporali di notevole intensità: elevato rischio di allagamenti, dissesti e situazioni alluvionali”. Giovedì 9 ottobre scorso a Genova comincia a piovere, una pioggia che è andata via via aumentando sempre di più, fino ad arrivare alle ore 21 con una forza tale che si tramuterà presto in devastazione di strade e quartieri, in alcuni casi anche mortale, come è capitato ad Antonio Campanella, travolto ed ucciso dalla piena. L’indomani la città si sveglia sottosopra e l’incubo non è ancora finito, l’allerta meteo, finalmente diffuso, durerà fino la notte tra il lunedì e il martedì. Nel frattempo Genova si tira su le maniche e cerca di rimettere la città in piedi, ma la rabbia è tanta e non si sa con chi prendersela prima. Marco Doria, primo cittadino di Genova viene duramente contestato dai commercianti del centro storico durante un sopralluogo. “Pagliacci, ancora parlate, dimezzatevi gli stipendi” oppure “Prendi la pala e pulisci”; “Non pulite neppure i tombini”; “Vai a casa” gli urlano contro. Chiedono a gran voce le dimissioni, non bastano le promesse di esonero dalle tasse comunali; “Come Comune abbiamo fatto una riunione straordinaria di giunta – spiega poi Doria ai microfoni di SkyTg24 – sospendiamo per tutti coloro che sono stati danneggiati dall’evento alluvionale Tasi, Imu e Tari” 2014. “Chiedo che anche il governo”, ha aggiunto, proceda con “la sospensione del pagamento delle imposte per i danneggiati”.
È stato in queste condizione che è arrivato il messaggio del presidente del Consiglio Matteo Renzi su Facebook che si dichiara deciso ad intervenire per migliorare la sicurezza della zona attraverso lo sblocco dei fondi, pari a 2 miliardi, rimasti bloccati a causa di ritardi burocratici: “del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina che tra poche ore saranno già dimenticati. I ragazzi che sorridono spazzando via il fango di Genova sono bellissimi e ci dimostrano che c’è una generazione di giovani che non è come viene raccontata in modo superficiale e banale. Non manca e non mancherà il sostegno del Governo e penso innanzitutto a quei commercianti che hanno preso il mutuo per pagare i danni del 2011 e sono di nuovo da capo. Ci saranno forme di ristoro anche per i privati, è giusto e doveroso e urgente.
Ma se vogliamo essere seri, se vogliamo evitare le passerelle e le sfilate da campagna elettorale, l’unica soluzione – aggiunge – è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici. E cambiare finalmente le cose: portare a termine le riforme che noi abbiamo proposto e contro cui altri stanno facendo ostruzionismo in parlamento. Basta scaricabarile: è il tempo del coraggio e nessuno può tirarsi indietro”. Lunedì il presidente della Regione Claudio Burlando ha annunciato il programma d’emergenza che interesserà le zone colpite attuabile grazie allo Sblocca Italia: “abbiamo raggiunto un accordo politico per mettere in sicurezza la città dalle alluvioni. In un primo momento, grazie allo Sblocca Italia, Genova avrà 25 milioni, 18 per il Bisagno e 7 per il Chiaravagna” e inoltre “entro la fine dell’anno faremo un accordo di programma per cui Genova avrà altri fondi, per complessivi 95 milioni”. Inoltre il presidente della Regione ha annunciato che “venerdì proclameremo lo stato d’emergenza, si supereranno i 300 milioni di danni pubblici” mentre per dare il via libera ai lavori per la messa in sicurezza del Bisagno nei prossimi giorni si attiverà chiedendo il permesso di “sbloccare l’appalto”, ora fermo per un ricorso. “Mi pare ci sia un orientamento favorevole in questa direzione”, ha affermato Burlando