Non sapete muovervi al ritmo di una canzone? Potrebbe essere colpa della biologia
Vi è mai capitato di trovarvi in discoteca e mentre tutti battono le mani a tempo e ballano al ritmo c’è qualcuno che sembra essere completamente fuori ritmo? Esistono persone che davvero hanno difficoltà a sincronizzare la percezione dei suoni e il coordinamento dei movimenti. I motivi per questa sordità al ritmo possono essere danni o cambiamenti del sistema auditorio, causati a volte da anomalie anatomiche. Questi sono dovuti ai geni oppure sono le conseguenze di un incidente. Ci sono però anche persone, senza danni cerebrali, a cui manca questo senso del ritmo, ma questi casi sarebbero molto rari. Isabelle Peretz dell’Università di Montréal in Canada, insieme al suo team, ha analizzato nel 2011 la sordità al ritmo e ha trovato un uomo che non è capace neanche di flettere le ginocchia al ritmo di un brano. Se però l’uomo sente il ritmo tramite un metronomo riesce a farlo, il suo problema quindi sarebbe quello di estratte il ritmo dalla musica, e assimilarlo per muoversi al ritmo.
Secondo quanto ha pubblicato Galileonet questa condizione sarebbe rara ma reale. I ricercatori hanno analizzato le difficoltà a seguire il ritmo di due persone. Rispetto ad altri 32 soggetti con un senso del ritmo normale, i due hanno mostrato difficoltà ad adattarsi a un improvviso cambiamento di ritmo. I soggetti sono stati invitati a tamburellare correttamente su una tastiera in risposta a un ritmo regolare segnato da un metronomo. Pur dimostrando di riuscire nel compito, quando sono state introdotte delle modifiche al ritmo, più veloce o lento, fallivano. Secondo i ricercatori, questo dipenderebbe dalla mancata correzione dell’errore di sincronizzazione tra percezione e movimento. I risultati dello studio potrebbero essere applicati anche ad altri disturbi, come problemi del linguaggio, e forniscono informazioni utili sull’integrazione dei sistemi uditivi e motori nel cervello. Questi sono i risultati che sono stati pubblicati sulla rivista Philosophical Transactions: Biological Sciences.
I ricercatori hanno analizzato le difficoltà a seguire il ritmo di due persone. Rispetto ad altri 32 soggetti con un senso del ritmo normale, i due hanno mostrato difficoltà ad adattarsi a un improvviso cambiamento di ritmo. I soggetti sono stati invitati a tamburellare correttamente su una tastiera in risposta a un ritmo regolare segnato da un metronomo. Pur dimostrando di riuscire nel compito, quando sono state introdotte delle modifiche al ritmo, più veloce o lento, fallivano. Secondo i ricercatori, questo dipenderebbe dalla mancata correzione dell’errore di sincronizzazione tra percezione e movimento. I risultati dello studio potrebbero essere applicati anche ad altri disturbi, come problemi del linguaggio, e forniscono informazioni utili sull’integrazione dei sistemi uditivi e motori nel cervello.
Secondo Peter Keller, psicologo del Max-Planck-Institut l’uomo di Montréal sarebbe un caso unico, molto probabilmente però ci sono anche altre persone con problemi simili. Troviamo comunque ogni tanto in pista qualche persona che sembra sentire un ritmo un po’ diverso da quello che sentiamo noi, potrebbe essere però semplicemente che la persona non si sente a suo agio o che fa più fatica di altri a coordinare i movimenti del corpo come un ballerino più esercitato. La parola chiave sarebbe in ogni caso l’esercizio, infatti, il senso per il ritmo sarebbe apprendibile fino ad un certo punto. Questo lo dimostra un ulteriore studio del Max-Plack-Institut condotto da Sebastian Kirschner, che ha analizzato e paragonato bambini brasiliani con bambini tedeschi. Kirschner ha constatato che i piccoli sudamericani dalla nascita hanno un contatto molto stretto con la musica, per loro era facile tamburellare al ritmo. I bambini tedeschi durante l’esperimento, se non potevano osservare gli altri bambini e quindi erano abbandonati a loro stessi e al loro senso per il ritmo, sbagliavano frequentemente.