Crisi in Siria: altri 4 milioni di franchi destinati al Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite
La Svizzera continua a sostenere le vittime della crisi in Siria. L’Aiuto umanitario della Confederazione decide di stanziare altri 4 milioni di franchi per il Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite. Questo importo fa parte del credito supplementare di 20 milioni di franchi approvato dal Consiglio federale: l’aiuto umanitario della Svizzera per le vittime della crisi siriana ha così raggiunto complessivamente 122 milioni di franchi svizzeri.
Nell’ottica della drammatica situazione in Siria e dell’imminenza dell’inverno, il 29 ottobre 2014 il Consiglio federale ha deciso di incrementare di altri 20 milioni di franchi il proprio contributo umanitario per la crisi in Siria e Iraq. La decisione è stata approvata dal Parlamento durante la sessione invernale. Dopo aver analizzato le esigenze delle vittime, è stato stabilito di destinare altri 4 milioni di franchi (dei 20 approvati) al Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Nel 2014, il sostegno finanziario della Svizzera al PAM nel quadro della crisi siriana ammonta complessivamente a 8,8 milioni di franchi. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite è uno dei partner principali della Svizzera per il sostegno alle vittime della crisi siriana e il 1° dicembre aveva annunciato che, per mancanza di fondi, intendeva interrompere il proprio aiuto a circa 1,7 milioni di profughi siriani nei Paesi limitrofi. Grazie al contributo della Svizzera e di altri Paesi donatori, è ora possibile garantire il proseguimento del programma fino a gennaio.
Le ristrettezze finanziarie non concernono solo il PAM bensì numerose altre organizzazioni umanitarie. I costi preventivati per fornire aiuto nell’ambito della crisi siriana nel 2014 ammontano a quasi sei miliardi di franchi, importo di cui finora è stata finanziata solo la metà. La Svizzera aiuta pertanto con i 20 milioni di franchi aggiuntivi anche altre agenzie dell’ONU e il CICR. Dall’inizio della crisi in Siria nel marzo del 2011, la Svizzera ha già messo a disposizione 122 milioni di franchi per prestazioni di aiuto offerte da partner o attraverso progetti propri. Poco più della metà del budget (52%) viene impiegato per aiutare la popolazione bisognosa in Siria, mentre il rimanente 48% viene impiegato per gli oltre 3,2 milioni di siriani rifugiatisi nei Paesi limitrofi (Libano, Giordania, Iraq e Turchia). Il sostegno della Svizzera non si limita all’aspetto finanziario: viene infatti promosso anche l’aiuto «tecnico», mettendo a disposizione delle agenzie dell’ONU l’esperienza dei membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario.
La Svizzera continuerà a offrire aiuto alla popolazione bisognosa in Siria e nelle regioni confinanti nel 2015, anche attraverso il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. L’attribuzione dei mezzi avverrà in base alle necessità e in stretta cooperazione con i partner. L’Aiuto umanitario della Confederazione segue costantemente l’evolversi della situazione e delle esigenze in loco e, all’occorrenza, può intervenire rapidamente e destinare ulteriori mezzi a organizzazioni di aiuto come il PAM. A fronte dell’allarmante entità della crisi siriana, che ha ormai colpito oltre 15 milioni di persone bisognose di aiuto, la Svizzera interviene non solo offrendo aiuto umanitario bensì anche finanziando programmi per rafforzare la capacità di resistenza della popolazione locale. L’Aiuto umanitario della Confederazione sostiene per esempio anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) in Siria per salvaguardare non solo gli aiuti alimentari attraverso il Programma alimentare mondiale dell’ONU, bensì anche la produzione di generi alimentari e le basi di reddito della popolazione.