Il quarto e immancabile appuntamento avrà luogo il 14 marzo 2015 alle ore 11.00 in Place Favre nel comune di Chêne-Bourg. Esso conclude una serie di precedenti avvenimenti, cominciata già lo scorso anno, promossi e realizzati grazie al sostegno della SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra) in collaborazione con la Città di Ginevra, la Città di Vernier e la Città di Carouge per commemorare l’emigrazione italiana oltre Alpe.
L’opera d’arte scelta come monumento è del pittore e scultore André Bucher, carattere caldo e pieno d’idee, cittadino svizzero, originario di Kerns, nel Cantone di Obvaldo. Sulla scultura sarà posta una targa, scritta in due diverse lingue, a ricordo di tutti quegli italiani che, fin dal secolo scorso, mossi da motivi ideologici, politici e sociali, si sono visti spinti a lasciare la loro terra natia per trovare fortuna all’estero. “En reconnaissance aux immigrantes et immigrants italiens et à leurs descendants pour leurs rôle dans la construction de la Merie di Chêne-Bourg – In riconoscenza agli emigrati italiani e ai loro discendenti per il ruolo svolto nella costruzione del comune di Chêne-Bourg.” Il monumento vuole essere un’importante ed esemplare testimonianza non solo del valido e intenso lavoro svolto attivamente nella costruzione delle città e dei comuni stessi, ma è altresì simbolo della tenacia e della costanza nell’impegno preso sempre con le comunità che hanno accolto gli immigranti italiani.
La scultura scelta dal Consiglio di Amministrazione del Comune di Chêne-Bourg ha una base realizzata in bronzo e acciaio, alta 158 cm e larga 55 cm, su cui è stato posto un blocco di lava originaria dell’Etna, di forma circolare. La scelta dei materiali e l’immagine generale del lavoro sono ritenute rappresentare l’integrazione, la dedizione e lo spirito di sacrificio degli immigrati italiani nella comunità del cantone di Ginevra. La lava originale della nostra terra natia, unita ad altri metalli pesanti, meglio non poteva simboleggiare che l’originalità, la profondità della cultura e della tradizione italiane nelle persone che sebbene emigrate, e quindi in costante movimento, hanno continuato un lavoro durevole, persistente e sentito di fraterna solidarietà ed integrazione con altri popoli ed etnie. È con immenso piacere e sentito riconoscimento che la SAIG, anche a nome di tutta la comunità italiana, ringrazia il comune di Chêne-Bourg per l’opera dedicata ai nostri connazionali, semplice ma esemplare e profondo gesto di forte riconoscenza e solidarietà.
L’artista André Bucher (1924 – 2009)
http://www.andrebucher-sculpteur.ch/
Pittore e scultore svizzero, originario di Kerns (OW), nacque il 7 marzo 1924 in Mozambico. Fin da piccolo venne a contatto con artisti molto noti, come Macke, Giacometti o Marino Marini. Affascinato dall’arte, frequentò la scuola di Belle Arti di Zurigo e di Parigi, completando la sua formazione alla Grande Chaumière sotto la direzione di Zadkine e con uno stage anche a Roma. Viaggiò moltissimo, in Germania, Inghilterra, Italia, Giappone e Stati Uniti. Dal 1967 si dedicò alla scultura e dal 1976 cominciò a utilizzare la lava, che scolpiva prima che raffreddasse. Poi, completava le sue opere con bronzo o acrilico. Dal 1949 si trasferì a Ginevra nel Comune di Chêne-Bourg, dove visse e lavorò fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta nel giugno del 2009. I suoi familiari resero nota la morte dicendo: “Un vulcano si è spento”.
André Bucher ha dedicato 50 anni della sua vita alla creazione artistica. È stato il primo e forse l’unico a salire vulcani per attingere alla fonte di lava fusa, la materia originale del pianeta, ovvero la materia delle materie, la pietra liquida che fonde ad altissime temperature. Rispettando il naturale flusso di lava, André Bucher ha affrontato direttamente il potere colossale dei vulcani. Il faccia a faccia con le forze naturali della terra, ha permesso all’artista di dare sfogo alla sua creatività e toccare l’energia cosmica nel cuore del magma terrestre. Secondo lui, la cima di un vulcano in eruzione è il luogo dove tutto si crea e si distrugge, quindi tutto si rimette in discussione. In tal senso, anche la condizione umana è messa a nudo. Influenzato dall’immaginazione della materia, André Bucher durante quel periodo si è anche accosta alla filosofia e alla poesia di Gaston Bachelard, mettendo al centro della sua creazione artistica il fuoco e gli altri elementi naturali come parti essenziali della forma e del cromatismo, a simboleggiare il mondo prima della sua stessa creazione.
La sua profondità nel cercare sempre un vero contatto con la materia originale, ha permesso all’artista di ricercare in modo unico ed esemplare il senso della vita per esprimerla simbolicamente attraverso le sue numerose creazioni. Riconciliare l’uomo con la natura è sempre stato l’obiettivo del suo approccio artistico. Non a caso, egli stesso ha definito il suo lavoro come “La riconciliazione tra l’essere umano presente e l’universo cosmico”. André Bucher è riuscito a unire magistralmente la lava con molti materiali come bronzo, legno, acciaio inossidabile o plexiglass, nelle sue numerose sculture, collocate in molti luoghi, tra cui anche parchi del Cantone di Ginevra. Le opere di André Bucher sono esposte in molte fondazioni, collezioni private e musei, in Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone.
È dunque con grande soddisfazione, che la SAIG prende atto del notevole apprezzamento che il Comune di Chêne-Bourg dimostra per tutta la comunità italiana residente nel suo territorio.
Marzia Del Zotto