Dopo vari riconoscimenti internazionali, il 7 aprile il Canzoniere Grecanico Salentino pubblica il nuovo album, impreziosito dalle collaborazioni con Ludovico Einaudi, Erri De Luca, Piers Faccini e Alessandro Gassman. È possibile vederli dal vivo il prossimo 10 aprile presso l’ewz-Unterwerk Selnau di Zurigo dove approderà il tour mondiale partito da Glasgow lo scorso 23 gennaio
Esce il 7 aprile su etichetta Ponderosa Music & Arts, “Quaranta”, il nuovo album del Canzoniere Grecanico Salentino che celebra i quarant’anni di uno dei più importanti e riconosciuti gruppi di musica popolare italiana. Il CGS, è capitanato da Mauro Durante (voce, percussioni, violino) e annovera al suo
interno alcuni tra i migliori artisti pugliesi: Emanuele Licci, (voce, chitarra, bouzouki) Maria Mazzotta (voce, percussioni) Giancarlo Paglialunga (voce, tamburello) Massimiliano Morabito (organetto) Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti, fiati popolari) Silvia Perrone (danza). L’album si chiama “Quaranta”, come gli anni del CGS nel 2015; come la quarantena, i giorni che servono per vedere se qualcosa dentro di te ha attecchito oppure no; come il periodo di isolamento simbolico che serve prima di ritornare alla vita; come il parallelo che passa da Lecce… e come molte altre cose. Le 13 tracce attraverso cui si dipana la cifra poetica del Canzoniere – per lo più in dialetto salentino e in griko, con sporadiche incursioni nell’italiano e nell’inglese – sono piccoli gioielli in bilico tra tradizione e innovazione che fanno trasparire un’urgenza comunicativa non comune fondendo sapientemente testi che trattano temi strettamente attuali con un linguaggio musicale popolare rivisto e riarrangiato secondo un gusto contemporaneo.
Ed è proprio nelle radici popolari che troviamo l’origine del concept di questo disco: “Siamo partiti da una riflessione sull’eredità del tarantismo – racconta Mauro Durante – La taranta era quel demone zoomorfo, quel male di vivere, che dall’esterno entrava dentro di te attraverso il morso e che ti impediva la felicità e il proseguimento sereno della vita. Attraverso un complesso rituale la comunità lo curava, permettendogli di esorcizzare i suoi demoni e riprendere la vita. Oggi il tarantismo non esiste più, ma a pensarci bene non è la taranta ad essere morta, ma solo la terapia rituale. Oggi il male di vivere, la taranta, ha solo forme in parte diverse rispetto al passato, ma è più viva che mai. A non esserci più è quel dispositivo sociale sistematico, che permetteva a chi stava soffrendo di non essere abbandonato, ma anzi, di essere “reintegrato”. Oggi, infatti, il male di vivere, la taranta, ha forme in parte diverse rispetto al passato, come la solitudine, la difficoltà a trovare lavoro ed il proprio posto nel mondo, la crisi, il rapporto con l’ambiente, l’incomunicabilità, le migrazioni vecchie e nuove, l’isolamento, ma è più viva che mai. E allora il gruppo salentino canta questi nuovi demoni per esorcizzarli, e indichiano simbolicamente ancora la danza, il “ballare fuori” i propri demoni, lo stare insieme, la riscoperta della socialità fatta di contatto e condivisione, l’amore, la forza inarrestabile delle idee e dei sogni, l’esaltazione della vita, come unica terapia possibile. Il live del CGS, che hanno attirato il favore di pubblico e critica tanto in Italia quanto all’estero, farà tappa anche a Zurigo con uno spettacolo che li vedrà protagonisti il prossimo 10 aprile presso l’ewz-Unterwerk Selnau, un appuntamento davvero imperdibile.