Secondo la perizia Elena Ceste sarebbe stata “sempre accompagnata dal marito”
Il settimanale Giallo ha pubblicato alcuni stralci della perizia che gli esperti hanno fatto sulla personalità di Elena Ceste. Nel documento viene detto che Elena era “una donna che ha sempre temuto di sbagliare, di esporsi a brutte figure, attenta alle apparenze, sempre accompagnata dal marito, da questi controllata”. E’ stato tracciato un profilo psicologico molto evidente, di una donna che avrebbe sviluppato un atteggiamento difensivo importante. Si dice nella perizia “diffidando dalla possibilità di essere amata e benvoluta. Al contrario preoccupandosi di risultare all’altezza delle situazioni”. Poi ancora si afferma: “Il subentrato ritmo del quotidiano l’aveva condotta a reprimere i suoi bisogni in favore del compito di moglie e di madre”. Michele Buoninconti viene definito “un uomo attento alle apparenze, interessato a salvare l’idea di famiglia compatta”.
Colpiscono le parole con le quali il pubblico ministero Laura Deodato ha descritto la figura di Michele Buoninconti. Come rivelato dal settimanale “Giallo”, nel documento si parla nello specifico di “brutalità” e di “violenza inaudita”. Secondo l’accusa, Michele sarebbe stato capace di strappare la mamma ai suoi figli e di gettarne il corpo in luogo fangoso, dove i piccoli animali presenti sul posto hanno fatto la loro parte nel garantire il processo di decomposizione. Tutto a poca distanza da casa propria, illudendo i bambini che prima o poi la madre sarebbe ritornata. Una scelta che, secondo l’ipotesi sostenuta dall’accusa, non sarebbe stata affatto casuale. E poi emergono sempre di più le testimonianze di chi conosce Michele e lo descrive come un uomo pronto all’ira, a cui bisognava ubbidire. Un uomo così ha potuto pensare che fosse il caso di eliminare la madre dei suoi figli solo perché si sarebbe macchiata di una vergogna?
Michele sapeva che di lì a poco sarebbe stato scoperto, sapeva che, quando sono iniziati i lavori di bonifica vicino al canale, di lì a poco avrebbero ritrovato i resti di sua moglie Elena. Michele è stato intercettato mentre parlava al telefono con un’amica e affermava: “Questa mattina ho visto arrivare le ruspe, ma cosa dovranno fare?”. Come è stato rivelato dal settimanale Giallo, per gli investigatori l’uomo stava soltanto fingendo di non sapere nulla. Al primo piano della sua villetta c’è una porta finestra, con una grande vetrata. Sarebbe stato proprio quello il punto di osservazione, dal quale Michele controllava ogni movimento. La scelta di gettare il corpo della moglie vicino casa sarebbe stata dettata proprio dalla volontà di poter tenere la situazione sotto controllo. Gli inquirenti sono convinti che fin dal primo giorno Michele Buoninconti abbia cercato di sviare le indagini.
Nanopress