Il fisico tedesco Klaus Lackner ha presentato un progetto che potrebbe salvare il nostro clima
Alla Conferenza mondiale Onu sui cambiamenti climatici a Parigi a fine anno sarà necessario aumentare il livello di ambizione prendendo decisioni coraggiose da mettere in pratica subito, per arrivare a ‘zero’ emissioni di CO2 nel 2050. Questo il senso delle conclusioni dell’International Symposium on Climate Change, che si è chiuso a fine maggio a Roma con la stesura di un documento condiviso da 20 esperti mondiali di cambiamenti climatici, riuniti dalla Fondazione Italiani e dal New Policy Forum sotto la direzione scientifica del consulente delle Nazioni Unite Martin Lees, rettore emerito dell’università della pace dell’Onu. Nel documento si chiede, tra le altre cose, che ”si adotti un approccio democratico al progresso e una sostenibilità basata sui diritti umani che includa misure speciali per la tutela dei gruppi sociali vulnerabili e svantaggiati. XXI secolo dovrà essere la nuova era di cooperazione globale dove le nazioni e le comunità lavoreranno insieme per raggiungere un futuro sostenibile con emissioni a impatto zero”. ”La scienza è chiara e fortemente convinta che anche l’obiettivo dei due gradi di aumento medio globale delle temperature non sia più sufficiente – viene scritto nel documento finale della tre giorni del ‘RomaSymposium’ – la stabilità del sistema terrestre è in gioco. Dobbiamo ricreare un equilibrio nella relazione tra l’umanità e la Madre Terra. Questo significa che Parigi deve aumentare il livello di ambizione. È assolutamente necessario adoperarsi per profondo cambiamento. Sono insufficienti adeguamenti progressivi”. “L’umanità possiede enormi capacità di creatività, conoscenza e abilità per gestire questa sfida – si legge nel testo – gli inizi di questa trasformazione sono già visibili in tutto il mondo”; per questo “a Parigi e successivamente è necessario ed essenziale che i leader e i negoziatori prendano decisioni coraggiose e agiscano ora con lo scopo di raggiungere l’azzeramento della CO2 nel 2050”.
Il progetto di Lackner
Durante la Conferenza della società fisica americana APS, il fisico tedesco Klaus Lackner ha presentato un progetto davvero interessante, si tratta di un prenditore di CO2 che secondo il fisico, potrà fermare il riscaldamento globale. Gli esperti, dopo gli ultimi rilevamenti hanno dichiarato che il 2014 è stato l’anno più caldo dall’inizio delle registrazioni. Senza misure concrete e drastiche per diminuire le emissioni il nostro pianeta è minacciato di gravi conseguenze, dato che gli alberi e le piante prendono il CO2 dall’aria ma non possono far fronte a questo aumento radicale. Secondo il professore di fisica Klaus Lackner questo però non sarebbe neanche più necessario perché il suo progetto include mezzi artificiali per eliminare il gas serra. “La concentrazione di CO2 ha già raggiunto un punto in cui il cambiamento climatico non è più evitabile soltanto con la riduzione delle emissioni”, ha spiegato Lackner alla conferenza. Inoltre il fisico è sicuro che “non c’è una soluzione pratica che non include un lungo periodo di emissioni negative. Questo significa che abbiamo bisogno di mezzi che fanno effetto più rapidamente che piantare alberi”.
È proprio questo mezzo che Lackner vuole mettere a disposizione degli scienziati, il fisico ha sviluppato un materiale sintetico che assorbe CO2. Questo sistema Lackner l’ha presentato durante la conferenza, una membrana che può assorbire gas serra mille volte più efficiente che gli alberi. Di questo materiale Lackner vuole creare degli alberi artificiali, simili a grandi racchette di tennis.
Questi “alberi sintetici“, differentemente dalla tecnologia di sequestro del carbonio che agisce a livello di impianto industriale, consentirebbero la cattura di emissioni senza vincoli di luogo e di tempo. Ogni impianto, riuscirebbe ad assorbire 800kg di CO2 ogni 1000 emessi, visto che i restanti 200kg servono per l’alimentazione del sistema. In pratica quello che in una giornata produrrebbero 20 automobili. Tutto questo avrebbe all’incirca il costo di un’automobile 30.000 dollari.