La violenza sulle donne è “una vera emergenza su scala mondiale”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il Capo dello Stato ha inoltre ribadito come la prevenzione debba essere messa alla pari della repressione: “Ai necessari interventi di tipo repressivo, da esercitare con rigore e senza indulgenza, si debbono affiancare azioni concrete per diffondere, in primo luogo nella scuola e nella società civile, una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona”.
Napolitano ha poi riaperto un’annosa questione, ponendo l’accento sull’immagine della donna all’interno della società mediatica e ha espresso la necessità di una concezione che “si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità. Solo così sarà possibile creare una cultura di autentico rispetto, innanzitutto sul piano morale, nei confronti delle donne”.
Sulla necessità di sensibilizzare le nuove generazioni già da piccoli è intervenuta anche il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: “Combattere ogni forma di violenza e discriminazione verso gli altri è un elemento che si deve apprendere a scuola, già dalle elementari’’. Il Ministro per le Pari Opportunità Maria Carfagna, ha invece fatto il punto sulle norme di legge, approvate negli ultimi mesi, per la tutela delle donne: “Rispetto a dodici mesi fa, ora le donne italiane hanno degli strumenti in più per difendersi. Nuove leggi che tutelano la loro sicurezza. Il principale di questi strumenti è il reato di stalking, creato lo scorso febbraio’’. Sarà inoltre presentato in questi giorni il testo del piano nazionale antiviolenza, che prevede uno stanziamento pari a 20 milioni di euro da destinare alle opere di prevenzione e sostegno dei centri antiviolenza impegnati nell’assistenza alle vittime.
Dure parole di denuncia anche da parte del segretario del Pd, Pierluigi Bersani: “La violenza sulle donne è il residuo di una cultura primitiva che non riconosce loro dignità di persona, una cultura che si evolve ma non si estingue, anzi, cresce nel silenzio di una società che si ostina a fingere di non vederla’’.
Bersani ha poi lanciato un velato atto di accusa nei confronti di una politica troppo spesso miope e poco aperta a rappresentanti femminili: “Combattere la violenza sulle donne significa anche impegnarsi perché nei fatti abbiano la stessa possibilità di agire e di decidere degli uomini e ricevano uguale rispetto’’. Rosy Bindi, vicepresidente alla Camera e presidente del Partito Democratico, ha evidenziato come si debbano “aprire gli occhi, il cuore e la mente su questa realtà e non fermarsi alle celebrazioni annuali” e prendere coscienza dei numeri spaventosi, che coinvolgono l’Italia nelle violenze: “Anche nel nostro Paese le cifre raccontano una realtà drammatica, con quasi sette milioni di donne che almeno una volta nella vita hanno subito violenza fisica o sessuale”.
La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne fu creata dall’Onu nel dicembre 1999 per ricordare le tre sorelle Miraball, torturate, stuprate e uccise dai militari del dittatore Trujillo, nel 1960 a Santo Domingo.