Una scossa di “lunga durata” di 5,8 grandi della scala Richter, prodottasi a 5 chilometri di profondità con epicentro a Paganica, ha devastato l’Abruzzo e fatto tremare mezza Italia. Dopo undici ore dal sisma, durante le quali vi sono state centinaia di scosse di assestamento, il bilancio, in tutta la sua drammaticità, rimane provvisorio: 150 i morti accertati
– come ha riferito il ministro dell’Interno, Roberto Maroni – decine i dispersi, centinaia di case rase al suolo, altrettante gravemente lesionate e almeno 50 mila sfollati. Oltre a L’Aquila i paesi più colpiti sono Roio Poggio, Massa, Paganica e Posta. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale, ha annullato la missione a Mosca e si è recato all’Aquila, il cui centro storico è ridotto a un ammasso di macerie, e in elicottero ha fatto una ricognizione sulle zone piu’ colpite dal sisma.
“È la peggiore tragedia del Millennio”, ha detto Guido Bertolaso, capo della Pretezione civile. La rete di soccorso è stata attivata in tutta Italia. Tutti gli ospedali sono mobilitati e non soltanto quelli delle regioni limitrofe, come il Lazio. Quattromila posti letto in alberghi e campeggi di Pescasseroli sono stati messi a disposizione degli abitanti dell’aquilano. I tre ospedali della provincia di Pescara – con Penne e Popoli – hanno potenziato il personale di pronto soccorso. Le sale operatorie sono a disposizione. E’ probabile che Popoli diventi l’avamposto dei soccorsi sul versante pescarese.
Il Centro Trasfusionale si sta occupando del coordinamento regionale per sangue ed emoderivati. Dall’Aquila sono attese, tra l’altro, donne in gravidanza per eventuali parti cesarei. Il ministro del Lavoro e della Salute, Maurizio Sacconi, ha lanciato un appello a donare sangue.
Non si conoscono ancora i numeri dei feriti e dei dispersi. Sono almeno 26 i Comuni interessati in modo «serio» dal terremoto, e i danni riscontrati, i crolli di case vecchie, ma abitate e addirittura di almeno quattro palazzi, letteralmente implosi all’Aquila, fanno temere che il numero delle vittime sia destinato a salire e che sia possibile determinarlo solo tra molto tempo.
In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant’Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio nè Vestini e i centri dell’Altopiano delle Rocche, sono distrutte moltissime abitazioni del centro storico, mentre presentano danni costruzioni più recenti e anche in cemento armato. La situazione più drammatica è nel capoluogo e in alcune delle sue frazioni, come Onna, quasi rasa completamente al suolo, e Paganica, dove sono già state registrate numerose vittime. Nel centro storico dell’Aquila vi sono numerosi crolli, moltissimi edifici lesionati e alcuni palazzi non antichi crollati completamente. Particolarmente complicata la situazione all’ospedale dell’Aquila, a sua volta lesionato in alcune parti dalle scosse sismiche.
Colonne di soccorso sono in viaggio praticamente da tutta Italia. Dal Lazio sono partite uomini e mezzi della Protezione civile della Regione. Circa 40 le squadre con più di 200 volontari che hanno raggiunto l’Abruzzo, altrettante sono pronte ad operare. Partita anche una task force vicentina, con una decina di uomini e quattro automezzi; mobilitati anche 100 volontari alpini.
Dalla Toscana partirà la prima colonna mobile di soccorso che dispone di strutture di soccorso, cucina da campo, servizi igienici, coperte e tende per 160 posti letto. In corso in tutta la regione il monitoraggio degli edifici scolastici danneggiati dal sisma. Tredici minori dell’Istituto penale minorile dell’Aquila sono stati trasferiti in altre sedi.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in stretto e continuo contatto con Guido Bertolaso, si è detto profondamente colpito dalle tragiche notizie.
Papa Benedetto XVI ha espresso «viva partecipazione al dolore delle care popolazioni» colpite dal terremoto. «È una situazione che non ha precedenti in questi anni 2000» ha detto il premier Silvio Berlusconi che ha aggiunto che Bertolaso ha a disposizione il necessario per fronteggiarla.
E arrivano già anche le polemiche: i crolli che si sono registrati in Abruzzo hanno coinvolto case che non sono state costruite per sopportare una scossa che non è stata particolarmente violenta».
Lo ha detto il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi.
Alfredo Anselmo