Aneurisma dell’Aorta addominale, bastano dieci minuti …..
Questo è il tempo necessario per eseguire una diagnosi di aneurisma addominale, bastano dieci minuti per salvare la vita di una persona.
Qualche anno fà ebbi l’onore di dirigere un progetto organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Vascolare sulla prevenzione della rottura dell’aneurisma addominale. Progetto limitato ad un quartiere di Roma, ma che coinvolse comunque circa mille abitanti. In tre giorni riuscimmo a consultare e praticare esami ecografici a tutti i pazienti coinvolti nel progetto, ma soprattutto riuscimmo a salvare la vita di cinque persone, le quali, se non fossero state sottoposte a questa indagine, sarebbero sicuramente andate incontro a rottura dell’aorta addominale con una percentuale di sovravvivenza molto bassa, solo del 10%. Quanto riferito non vuole assolutamente creare terrore, ma semplicemente sensibilizzare la popolazione a prevenire una patologia sicuramente molto grave, ma che, se diagnosticata in tempo, porta a completa guarigione nel 90% dei casi.Detto ciò, credo valga la pena sottoporsi occasionalmente ad un’indagine ecografica assolutamente non invasiva, della durata di soli pochi minuti per evirare un problema i cui esiti sono nella maggior parte dei casi letali.
L’aorta rappresenta il vaso arterioso più grande del nostro corpo, quello che distribuisce il sangue ossigenato proveniente direttamente dalla parte sinistra del cuore a tutti i nostri organi, cervello compreso. Dilatazioni de calibro del vaso si possono realizzare a qualsiasi livello lungo tutto il decorso del vaso, ma per motivi strutturali, anatomici, la parte dell’aorta più soggetta a dilatazioni è quella addominale.
Sicuramente l’aterosclerosi rappresenta un fattore di rischio importante, ma la condizione che ne favorisce l’insorgenza più di ogni altra è rappresentata dalla ipertensione arteriosa.È quindi più che evidente che tutti coloro che sono affetti da ipertensione arteriosa, anche trattata con farmaci, debbano sottoporsi almeno una volta l’anno a questo tipo di indagine estremamente semplice.
Difficilmente si presenta prima dei 50 anni, a meno che non intervengano dei fattori genetici.
Il trattamento chirurgico dell’aneurisma dell’aorta addominale, un tempo estremamente difficile e complicato, è diventato oggi notevolmente meno invasivo grazie alle tecniche di chirurgia endovascolare.
Viene utilizzato un dispositivo particolare chiamato protesi endovascolare. L’endoprotesi è progettata per essere inserita attraverso un accesso inguinale, senza quindi la necessità di eseguire un’apertura chirurgica dell’addome e dell’aorta. Una volta introdotta, l’endoprotesi viene posizionata all’interno dell’area danneggiata ricostituendo completamente il lume del vaso e quindi il normale flusso sanguigno.
Dr. Francesco Artale
Angiologo e Chirurgo vascolare a Ginevra
VEIN CLINIC
Chemin Malombré, 5 – 1206 Genève
Tél. : 022 800 01 02 – www.vein-clinic.ch
Inizio cospicuo ed esilarante con il tradizionale pranzo degli anziani del quartiere alla SAIG
È stato numeroso e movimentato il primo incontro della stagione, 2015 – 2016, con gli anziani del quartiere, che ha dato anche inizio alle attività della SAIG per i prossimi dieci mesi intensi di attività volti al sociale, alla cultura italiana e informative.
Felici di ritrovarsi, dopo le vacanze estive, gli habitué hanno fatto subito conoscenza i nuovi arrvati. Un’altra bella esperienza, che si è aggiunta alle precedenti dal 2013, con 22 anziani del quartiere, che hanno Grazie ai presidenti Antonio Scarlino, Ass. Regionale Pugliese e Menotti Bacci, Ass. Lucchesi nel Mondo, per la preparazione del sontuoso pranzo e a Lisette Bacci e Incoronata Ferro per la loro gradita presenza come aiutanti.
Il progetto, come più volte annunciato, scaturisce da una iniziativa comune della SAIG e l’Unità d’Azione Comunitaria dei quartieri “Servette St Jean- Petit-Saconnex”, (UAC) della Città di Ginevra. L’intento specifico dell’UAC, in questa attività, è quello di diversificare i punti di contatto con la popolazione per consentire agli anziani di ricreare, laddove possibile, un nuova socialità nel loro quartiere.
L’auspicio di questo progetto, sempre fiorente, è ovviamente quello di una continuità del programma ed anche una crescita dello stesso. Con questa attività, la SAIG intende ringraziare e dare affetto alle nostre memorie storiche ricordando ancora una volta il sacrificio dei nostri immigrati e le generazioni ginevrine passate che hanno dato prova di solidarietà nell’integrare i nostri connazionali.
C. Vaccaro